Crescono in Italia i casi di
Covid-19: nell’ultima settimana sono stati 60.556 gli italiani
colpiti dall’infezione, con un’incidenza di 103 casi ogni 100
mila abitanti, in crescita di quasi il 10% rispetto alla
settimana precedente, quando si attestava a 94 casi ogni 100
mila. Cresce anche l’indice di trasmissibilità (Rt) passato da
0,80 della scorsa settimana a 0,96 di quella attuale; l’indice
rimane comunque sotto la soglie epidemica. È quanto emerge
dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto
Superiore di Sanità che l’ANSA ha visionato.
Dal rapporto non emergono elementi di preoccupazione per
quanto riguarda i ricoveri: è stabile il tasso di occupazione
dei posti letto in area medica (11,8% rispetto all’11,9 della
settimana precedente), mentre cresce leggermente l’occupazione
dei posti letto in terapia intensiva (al 3,1% rispetto al 2,7%).
Tra le varianti è in forte crescita JN.1, designata come
variante di interesse dall’Oms nei giorni scorsi. Nell’ultima
settimana è diventata la variante dominante superando EG.5: è al
49,1% rispetto al 20,9% della settimana precedente.
Anche se l’incidenza dei casi risulta in aumento in quasi
tutte le Regioni, resta una forte variabilità geografica:
l’incidenza più elevata è stata riportata in Abruzzo (224 casi
per 100 mila abitanti), seguito da Veneto (137) e Umbria (120);
la più bassa in Sicilia (3 casi per 100 mila abitanti), seguita
da Sardegna (18) e Basilicata (26).
Nell’ultima settimana si conferma che la fascia di età che
registra il più alto tasso di incidenza settimanale è quella
degli ultranovantenni, con 237 casi ogni 100 mila. Questa fascia
di età è anche quella con il più alto tasso di ricoveri e la più
alta mortalità.
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Fonte Ansa.it