(ANSA) – ROMA, 06 MAR – Mancano 8,7 miliardi di euro, al
netto dell’Irpef nazionale e delle addizionali regionali e
comunali nelle tasche dei dipendenti nell’anno 2020 che, a causa
del Covid-19, sono stati in cassa integrazione. Il conto è stato
effettuato dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL
elaborando dati Inps.
Il primato della maggior perdita delle retribuzioni nette, va alla Lombardia con il 25,5% del totale nazionale (2,2 miliardi
di euro), seguita dal Veneto (964 milioni di euro),’Emilia
Romagna (840 milioni di euro) Piemonte (745 milioni) . A fronte
di circa 4,3 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate
nell’anno 2020, numeri mai raggiunti in precedenza, i 7 milioni
di beneficiari hanno perso, mediamente, 1.243 euro netti
pro-capite annui. (ANSA).
Fonte Ansa.it