“Sei un cittadino incensurato.
Intercettano i tuoi messaggi whatsapp in un gruppo con amici,
nell’ambito di un’inchiesta. Nessuno di quei messaggi è
rilevante. Non vengono distrutti. Rimangono in un cassetto, un
computer, uno scaffale per anni. Poi diventi il collaboratore di
qualcuno famoso a cui fa piacere far male. Tirano fuori quei
messaggi. Li estrapolano da qualunque contesto. Li rendono
pubblici. Ti massacrano. Ti rovinano la vita. E passano ad
altri. Quei messaggi erano criticabili? Si! Ma resta il fatto
che nessuno di noi dovrebbe conoscere le conversazioni private
degli altri”. Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido
Crosetto, apparentemente in riferimento alla vicenda delle chat
tra Paolo Signorelli, ex portavoce del ministro Francesco
Lollobrigida, e Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik.
“Dovremmo scandalizzarci – prosegue il minostro – del fatto
che ci sia qualcuno che conserva fatti privati (irrilevanti per
lo Stato), per poterli usare quando serve, almeno quanto ci
siamo scandalizzati per i contenuti. Invece per tutti è ormai
una prassi normale. Per me no. Ma, come sto constatando sul caso
dossier, sono uno pochi a cui interessa il rispetto delle regole
democratiche per tutti. Amici o avversari”.
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