Dopo l’attacco dell’Iran a Israele “aumentano i rischi di potenziali danni collaterali
relativamente al Mar Rosso e, soprattutto, al Libano; stabilito
infatti che i nostri militari non sono obiettivi deliberati,
permane il rischio di un loro coinvolgimento, seppur non
intenzionale, nello scambio di fuoco tra le parti”. Lo ha detto
il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle
commissioni congiunte Affari esteri e Difesa di Senato e Camera.
Sul rischio di possibili escalation derivanti dalla reazione
di Israele il ministro ha spiegato: “Non sono e non voglio dirmi
pessimista, ma di certo sono preoccupato: la reazione di Israele
potrebbe esserci e una nuova spirale di violenza e di guerra si
potrebbe ancora innescare. Il paradosso solo apparente – ha
aggiunto Crosetto, che ha informato di aver avuto un colloquio
telefonico poche ore fa con l’omologo israeliano Yoav Gallant –
è che più saremo vicini e rassicureremo Israele sulla nostra
amicizia e il nostro supporto, più Tel Aviv si sentirà tutelata
e riterrà meno necessario agire in modo plateale e rendere
visibile la sua forza militare. Occorre evitare che Israele
ponga in essere una reazione che scateni una escalation, facendo
giungere il Medio Oriente a un punto di non ritorno”.
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