(ANSA) – CAGLIARI, 04 MAG – Il CRS4, Centro di ricerca,
sviluppo e studi superiori in Sardegna, deposita a livello
internazionale il marchio del software denominato Qcra – Quantum
Computing Run Assistant, in grado di semplificare l’utilizzo di
codici quantistici multipiattaforma, l’analisi e la comparazione
dei risultati ottenuti su elaboratori basati su differenti
tecnologie (superconduttori, ioni intrappolati, atomi neutri,
simulatori, ecc.).
Il software può lanciare codici quantistici con una
interfaccia unica, modulare e adattabile, su simulatori e
computer quantistici disponibili in loco oltre che su
piattaforme geograficamente distribuite, semplificando così il
lavoro dei programmatori che solitamente si confrontano con
linguaggi e risorse di calcolo molto diversi tra loro. Inoltre,
esegue una raccolta avanzata di parametri che consentono
all’utilizzatore di valutare l’attendibilità del risultato
prodotto e scegliere conseguentemente, la risorsa computazionale
più idonea per il problema scientifico-tecnologico trattato.
“Un computer quantistico sfrutta alcune delle proprietà uniche
della fisica quantistica e consente di risolvere problemi
estremamente complessi anche per gli attuali supercomputer in
campi quali intelligenza artificiale, sicurezza informatica,
ricerca su nuovi materiali e farmaci innovativi, genomica e
proteomica – spiega Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 : Il CRS4, attraverso il deposito di questo marchio che ne tutela
la proprietà intellettuale, punta al continuo miglioramento
delle prestazioni degli algoritmi che sviluppa, in termini non
solo di operazioni eseguite nel minor tempo possibile, ma anche
alla qualità del risultato. Auspichiamo conseguentemente di
poter disporre nel più breve tempo possibile di una macchina
quantistica allo stato dell’arte che ci permetterebbe di
diventare uno dei Centri più performanti a livello
internazionale su questa tematica”.
Il gruppo di lavoro che si occupa di queste attività è
formato dalla dirigente Lidia Leoni, dal tecnologo Carlo Podda,
dalle ricercatrici Giuliana Siddi e Erminia Leonardi e dal
ricercatore Lorenzo Pisani. (ANSA).
Fonte Ansa.it