(ANSA) – ROMA, 14 FEB – Nel 2022 sono stati 2.600 i fenomeni
legati al cybercrime, di cui 1.236 attacchi, 1.261 incidenti e
103 violazioni della privacy. E’ quanto emerge dall’ultimo ‘Threat Intelligence Report’ di Exprivia (azienda con sede a
Molfetta) che prende in considerazione 118 fonti aperte (siti di
aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie
di stampa online, blog e social media). Rilevazioni in aumento
di circa il 50% rispetto al 2021 quando erano stati accertati
1.356 fenomeni di cybercrime (605 invece, nel 2020). “Se il 2021
era stato un annus horribilis per la sicurezza informatica in
Italia, il 2022 – si legge in una nota – è stato anche
peggiore”. Per la prima volta dal 2020, quando è nato
l’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia sulle minacce
informatiche in Italia, il “numero di incidenti informatici
(ovvero gli attacchi andati a buon fine) supera quello degli
attacchi”. La circostanza è resa possibile anche da “tecniche
sempre più sofisticate usate dagli hacker e dalla poca
consapevolezza sui rischi legati alla rete da parte di imprese e
cittadini”. Solo nel trimestre ottobre-dicembre 2022, secondo il
report, si sono verificati 547 eventi, con una progressiva
crescita nel mese di dicembre (che da solo ne conta 257). “Con
il sorpasso degli incidenti sugli attacchi nel 2022 possiamo
affermare con certezza – commenta Domenico Raguseo, direttore
Cybersecurity di Exprivia – che alcuni degli incidenti sono
l’effetto di azioni ostili intraprese dagli hacker nel biennio
precedente”. “Considerare un attacco come un’azione che inizia e
finisce nel corso di qualche minuto o qualche giorno è, infatti,
un grande errore. Alcuni attacchi possono durare anni”. A
partire dal 2022, con il conflitto russo-ucraino, si è aggiunto
alla lista delle motivazioni anche il cyberwarfare (guerra
cibernetica) con 157 fenomeni registrati; di particolare
importanza l’hacktivism (attività criminali al fine di
promuovere una causa politica o sociale) aumentate del 139%
rispetto al 2021. Tra le tipologie di danno rilevate nel 2022
primeggia ancora il furto di dati con il 70% dei casi sulla
totalità dei fenomeni registrati. (ANSA).
Fonte Ansa.it