De Sisti compie 80 anni ‘Pelè il più forte di tutti’

(ANSA) – ROMA, 13 MAR – “Non vengono tutti i giorni 80 anni,
quindi è tempo di fare bilanci su quello che è stato e quello
che rimarrà da fare. Sono stato una persona fortunata perché ho
realizzato progressivamente tutti i miei sogni da bambino. Il
culmine della carriera è Italia-Germania 4-3, in quel momento
ero un buon centrocampista”. Giancarlo ‘Picchio’ De Sisti, 80
anni oggi, vicecampione del mondo a Messico ’70 e campione
d’Italia con la Fiorentina nella stagione 1968-69, festeggia a
Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Pelè il più grande di tutti? ” Ahimé sì, penso sia il più forte di tutti. A parità di qualità
con Maradona, Pelè aveva il colpo di testa ed era ambidestro.
    Secondo me, questo caratterizza la completezza di un
campionissimo rispetto a un altro campionissimo”.
    E parla del livello del nostro campionato: “La continuità –
aggiunge De Sisti – manca a diverse squadre. Il livello è
discreto, anche se non come quello visto ai Mondiali: in Qatar
sono cresciute le nazionali piccole, quelle grandi invece hanno
deluso. Complessivamente non si può dire che stiamo vivendo un
momento di smalto. Speriamo che le italiane vadano bene in
Europa, in Italia il Napoli gioca meglio di tutti”.
    I problemi del calcio italiano e della Nazionale: “In Italia non
si punta troppo sui giovani, anche se mi risulta che la
federazione stia facendo una selezione capillare, Mancini sta
lavorando piuttosto bene. Però le mancate qualificazioni ai
Mondiali sono stati due colpi al fegato, un paese
calcisticamente grande come l’Italia non può rimanere fuori”.
    Quale caratteristica del calcio di oggi avrebbe voluto
attraversare nel calcio di qualche anno fa? “Se non mi
riconoscessi allo specchio, direi gli stipendi (ride, ndr). Ora
si gioca un calcio più veloce, più allenante, le metodologie
sono cambiate. Il calcio è cambiato molto nella propria essenza,
sia dentro che fuori lo stadio. Quasi si può parlare di un’altra
disciplina”.
    Chiusura con il ricordo più nitido della finale mondiale del ’70: “La squadra ha lottato fino al 71esimo minuto, poi è
crollata dopo il 3-1 del Brasile, lì tutte le resistenze si sono
fiaccate e la delusione andava ingigantendosi, anche se eravamo
consapevoli di aver fatto un risultato importante”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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