(ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Dalla Russia ci aspettiamo segnali
chiari e concreti, perché bloccare le esportazioni del grano
significa tenere in ostaggio e condannare a morte milioni di
bambini, donne e uomini lontano dal fronte del conflitto. La
Russia, usando il cibo come arma di guerra, si sta macchiando di
altri crimini, che si aggiungono alle atrocità già commesse sul
suolo ucraino e che sono sotto gli occhi di tutti”. Lo ha detto
il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in conferenza stampa
con il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, in occasione del
Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare,
tenutosi alla Farnesina.
“Ucraina e Russia – ha ricordato Di Maio – contribuiscono al
30% del mercato mondiale del grano. Oltre 50 Paesi nel mondo
dipendono per almeno il 30% del loro fabbisogno dal grano
ucraino e russo, con picchi tra il 70% e il 100% in numerosi
Paesi dell’Africa e dell’area del Mediterraneo. I prezzi del
grano e di altri prodotti base, già elevati a causa della
pandemia, sono oggi ai massimi storici. A maggio, è stato
registrato un aumento di quasi il 40% del prezzo dei cereali
rispetto all’anno scorso”, ha spiegato Di Maio, sottolineando
come “tutto ciò non fa che aggravare uno scenario di partenza
già preoccupante. “Nel 2021, 193 milioni di persone in 53 Paesi
erano in condizione di grave insicurezza alimentare. Un numero
così alto non era mai stato registrato prima”, ha concluso il
ministro degli Esteri. (ANSA).
Fonte Ansa.it