(ANSA) – ROMA, 12 NOV – Per l’edizione 2021 dell’indice di
digitalizzazione dell’economia e della società (Desi) l’Italia
si colloca al 20/o posto fra i 27 Stati membri dell’Ue, dal 25/o
dell’edizione precedente. L’Italia è però “significativamente in
ritardo rispetto ad altri paesi dell’Ue in termini di capitale
umano” si legge nel rapporto.
Nel 2021 la Commissione ha adeguato il Desi affinché
rispecchiasse le due principali iniziative politiche che avranno
un impatto sulla trasformazione digitale nell’Ue nel corso dei
prossimi anni: il dispositivo per la ripresa e la resilienza e
la bussola per il decennio digitale. Gli indicatori sono ora 4
(non c’è più l’uso dei servizi digitali). L’Italia si colloca al
al 25mo posto per capitale umano. Solo il 42 % delle persone di
età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede perlomeno competenze
digitali di base (56 % nell’Ue) e solo il 22 % dispone di
competenze digitali superiori a quelle di base (31 % nell’Ue).
La percentuale di specialisti Tic in Italia è pari al 3,6 %
dell’occupazione totale, ancora al di sotto della media Ue (4,3
%). Solo l’1,3 % dei laureati italiani sceglie discipline Tic,
un dato ben al di sotto della media Ue, mentre la questione di
genere è nella media.
“In conclusione, l’Italia deve far fronte a notevoli carenze
nelle competenze digitali di base e avanzate, che rischiano di
tradursi nell’esclusione digitale di una parte significativa
della popolazione e di limitare la capacità di innovazione delle
imprese. La Strategia Nazionale per le Competenze Digitali
rappresenta un risultato importante e un’opportunità per colmare
questo divario” sottolinea il rapporto. (ANSA).
Fonte Ansa.it