(ANSA) – ROMA, 23 FEB – Il ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza energetica ha inviato all’Unione Europea la proposta
di decreto che incentiva le comunità energetiche, cioè le forme
di autoproduzione ed autoconsumo di energia da fonti
rinnovabili. La proposta di decreto dovrà attendere il via
libera della Commissione Ue per l’entrata in vigore.
Le Comunità energetiche sono gruppi di persone, imprese,
cooperative, enti locali, associazioni, enti religiosi che si
uniscono per autoprodurre e autoconsumare energia elettrica da
fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, idroelettrico e
biomasse. I vantaggi sono molteplici: risparmio in bolletta,
riduzione di inquinamento ed emissioni, sicurezza ed
indipendenza energetica del Paese.
La proposta di decreto è incentrata su due misure: un
incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto.
Chi vorrà associarsi in una comunità energetica potrà
ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia
condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza
finanziabile è pari a complessivi 5 gigawatt, con un limite
temporale fissato a fine 2027. Riguarderà invece solo le comunità realizzate nei comuni
sotto i 5.000 abitanti la misura che permette l’erogazione di
contributi a fondo perduto fino al 40% dell’investimento.
L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi
impianti che il potenziamento di impianti già esistenti. In
questo caso la misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del
Pnrr e punta a realizzare una potenza complessiva di almeno 2
gigawatt e una produzione indicativa di almeno 2.500 gigawattora
ogni anno. Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà
chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa.
Il gestore della misura è il Gse (Gestore dei servizi
energetici), che potrà verificare preliminarmente
l’ammissibilità dei progetti. (ANSA).
Fonte Ansa.it