Donna scampata a strage rave, ‘ore di terrore dietro un albero’

“Erano dappertutto, con armi
automatiche. Erano in piedi accanto alle auto e cominciavano a
sparare e mi sono accorta che era facilissimo restare uccisi,
perché tutti stavano scappando in tutte le direzioni. I
terroristi arrivavano da cinque direzioni e quindi non sapevamo
se scappare per di qui o per di là, quindi siamo saliti in
macchina e abbiamo guidato per un po’. Qualcuno sparava verso di
me, quindi sono scesa e mi sono messa a correre. Ho visto un
terreno con degli alberi di pomelo e sono andata lì”, a
nascondersi dietro uno degli alberi. Lì ha trascorso ore di
terrore: questo il racconto alla Bbc di Gili Yoskovich, una
ragazza israeliana che come centinaia di coetanei partecipava ad
un rave party, per celebrare la festa di Sukkot, vicino al
kibbutz di Re’im: uno dei luoghi attaccati dai miliziani di
Hamas ieri all’alba. Lei è sopravvissuta perché è rimasta
nascosta, in silenzio.
    “Stavo in mezzo a un frutteto ed ero sdraiata a terra”, sotto
l’albero, racconta la donna. “Erano tutti intorno – continua il
racconto alla Bbc. “Andavano di albero in albero, sparando,
dappertutto, da due lati. Ho visto persone venire uccise
tutt’intorno. Ma ero silenziosissima. Non piangevo. Non facevo
nulla. Ma respiravo. ‘Ok’, mi sono detta, ‘forse morirò. E’ Ok,
respira soltanto, chiudi gli occhi’, perché sentivo spari da
tutte le parti, anche molto vicino. Poi ho sentito che i
terroristi aprivano un furgoncino e tiravano fuori altre armi.
    Sono stati lì per tre ore”.
    “Ero sicura che sarebbe arrivato l’esercito, sentivo degli
elicotteri. Ma lì non c’era nessuno. C’erano solo i terroristi.
    Sentivo parlare arabo”. “La cosa più assurda è che sono rimasta
così tanto tempo e non c’era nessuno. Niente soldati, niente
polizia, nes-su-no! “Pensavo ai miei bambini, al mio amico e a tutto, e mi dicevo
che non era il momento giusto per morire. Non ancora. Poi… ho
iniziato a sentire qualcuno che parlava in ebraico. Ho capito
che c’erano dei soldati”.
    Quando ha potuto, Yaskovich è uscita dal suo nascondiglio con
le mani alzate, andando in direzione dei soldati, che l’hanno
caricata su un’auto e portata in salvo.
   

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Fonte Ansa.it

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