Dopo il Libano, film ‘Barbie’ messo al bando anche in Kuwait

Dopo il Libano anche il Kuwait ha
vietato la proiezione nelle sale del film ‘Barbie’ perché “attenta alla pubblica morale”, secondo quanto annunciato oggi
dalle autorità dello stato petrolifero del Golfo. Nelle maglie
della censura è finita anche la pellicola australiana ‘Talk two
me’.
    “La trasmissione dei film + Barbie + e + Talk Two Me è stata
vietata”, ha annunciato Lafi Subaïei, presidente del comitato di
censura cinematografica, citato dall’agenzia di stampa ufficiale
Kuna. Quest’ultimo, collegato al ministero dei media, punta a “vietare tutto ciò che mina la morale pubblica, l’ordine
pubblico e le tradizioni, introducendo idee straniere nella
società”, ha aggiunto. Prima di prendere la decisione, le
autorità avevano chiesto la “rimozione di certe scene oscene che
incoraggiano comportamenti inaccettabili”, ha assicurato Lafi
Subaïe, senza però fornire dettagli sui passaggi in questione.
    Il principale distributore in Kuwait aveva annunciato lunedì
il divieto da parte delle autorità di “Talk to me”, il film
horror australiano interpretato da Zoe Terakes, un attore
transgender che si identifica come non binario, seppure la
pellicola non contenga alcun riferimento esplicito al movimento
Lgtb+.
    Ieri il ministro della Cultura libanese ha annunciato di aver
chiesto di vietare iun Libano le proiezioni di Barbie, la
commedia campione di incassi della regista americana Greta
Gerwin, considerando che “promuove l’omosessualità” nel contesto
della campagna anti-Lgtb in aumento in uno dei paesi più
liberali del Medio Oriente.
   

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Fonte Ansa.it

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