(ANSA) – CATANIA, 07 LUG – Spaccio di crack e cocaina tutto
gestito in famiglia quello scoperto dai Carabinieri a Catania,
che hanno arrestato quattro persone: due sorelle, il compagno di
una delle due e il marito dell’altra.
Nei loro confronti militari dell’Arma hanno eseguito
un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta
della Procura distrettuale. Le indagini sono state avviate dopo
la morte per overdose di un pescatore di 57 anni, il cui corpo è
stato trovato davanti una palazzina di case popolari di via
Toledo. Da intercettazioni telefoniche e ambientali dei
carabinieri della compagnia Piazza Dante è emersa nel palazzo la
gestione di spaccio di droga a gestione familiare. A gestirlo
nella sua casa, secondo l’accusa, Giuseppe Cannone, 57 anni, che
si avvaleva della stretta collaborazione della compagna Alfia
Litrico, di 42 anni, della cognata Adriana Litrico, di 28, e di
suo marito Alfio D’Ignoti Parenti, di 31. Dalle indagini dei
carabinieri è emerso che il pescatore, cardiopatico, dopo una
notte di lavoro in mare aveva comprato da loro della cocaina che
avrebbe assunto davanti la palazzina di via Toledo dove è stato
trovato senza vita. Dopo la morte dell’uomo l’attività di
spaccio della famiglia non si è fermata, è continuata,
ricostruiscono i carabinieri, evitando la vendita agli
acquirenti sconosciuti, come avvenuto con il pescatore, che
continuavano a presentarsi fuori la loro porta per privilegiare
le cessioni di quantitativi più consistenti di stupefacente
esclusivamente ad acquirenti di fiducia. Il gip ha disposto il
carcere per Cannone e D’Ignoti Parenti e i domiciliari per le
due sorelle, Alfia e Adriana Litrico. (ANSA).
Fonte Ansa.it