(ANSA) – ROMA, 03 MAR – E’ morto all’età di 100 anni,
compiuti lo scorso 30 ottobre, Sergio D’Angelo, l’uomo che ha
fatto conoscere al mondo il capolavoro di Boris Pasternak, Il
dottor Zivago, a dispetto del suo stesso autore che fortemente
pressato dal regime sovietico provò a fare un passo indietro,
con Feltrinelli che ignorò i suoi ripensamenti. D’Angelo si è
spento nella sua casa di San Martino al Cimino. Non ci saranno
cerimonie religiose. Lo fa sapere all’ANSA la figlia Francesca. Il romanzo fu pubblicato nella traduzione italiana nel 1957,
ma nel novembre dell’anno prima proprio D’Angelo lo aveva
portato fuori dall’Unione Sovietica, di nascosto per permettere
allo scrittore di superare la censura che gli aveva visto
rifiutare il libro che non nascondeva le critiche verso il
comunismo. Giangiacomo Feltrinelli per questo fu radiato dal
Pci, Pasternak fu espulso dall’unione degli scrittori ma il
libro iniziò la strada di un successo straordinario consacrato
poi anche dai cinque Oscar vinti dal film che ne fu tratto nel
1965. Nato a Roma, D’Angelo negli anni Cinquanta andò a lavorare
come giornalista a Radio Mosca e lì portò tutta la sua
famiglia, la moglie Giulietta e i due figli. Uomo molto
brillante, spiritoso, considerava l’avventura di Pasternak e
Feltrinelli “l’avventura della sua vita e ne aveva sempre
parlato tutta la vita”, aveva spiegato la figlia Francesca in
occasione del centenario. Dopo i fatti di Ungheria si era
allontanato dal partito, spostandosi verso il centro. Con
Pasternak era nato un vero rapporto d’amicizia, in nome del
quale lo scrittore decise di affidargli il manoscritto
raccomandandogli di farlo conoscere al mondo. “Questo è il
Dottor Živago”, disse Pasternak a Sergio D’Angelo, “che faccia
il giro del mondo”. Per poi aggiungere, dopo avergli consegnato
il dattiloscritto: “Fin d’ora, siete tutti invitati alla mia
fucilazione”. Era il 20 maggio 1956: quel pomeriggio fu accesa
la scintilla che divampò in un caso letterario internazionale,
destinato a coinvolgere il Pcus e i partiti comunisti di mezza
Europa.
Censurato in Unione Sovietica perché contrario ai diktat del
regime, il libro uscì per Feltrinelli nel 1957. (ANSA).
Fonte Ansa.it