Election day difficile, si punta a unire E-R e Umbria

E’ di difficile attuazione l’Election
day d’autunno auspicato dal governo per le consultazioni
regionali in Liguria, Emilia Romagna ed Umbria. La data già
fissata per la Liguria (27 e 28 ottobre) non si può toccare in
senso dilatorio, perché occorre rispettare il limite dei tre
mesi dalle dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti, così
come previsto dall’articolo 5 della legge costituzionale numero
1 del 22 novembre 1999. Ed una legge costituzionale non si può
modificare con un eventuale decreto. Dunque la Liguria deve
votare entro il mese di ottobre. Per l’Election day servirebbe
così che Emilia Romagna (elezioni fissate per il 17 ed il 18
novembre) ed Umbria (non le ha ancora fissate) convergessero sul
27 e 28 ottobre, cosa che le due amministrazioni non sembrano al
momento intenzionate a fare. L’obiettivo più minimale del
governo è che almeno Emilia Romagna ed Umbria scelgano la stessa
data. Su questo c’è un’interlocuzione in corso del Viminale con
le due Regioni. Nel caso comunque non si arrivasse ad una
convergenza, il governo – si apprende – è intenzionato a
rispettare l’autonomia regionale senza arrivare ad imposizioni.
    Se ne è discusso ieri in Consiglio dei ministri, con
un’informativa a riguardo illustrata dal ministro dell’Interno,
Matteo Piantedosi. C’è peraltro da tener conto che si
tratterebbe di un Election day particolare, che non
determinerebbe un risparmio di risorse come nel caso
dell’accorpamento di consultazioni diverse in una sola tornata
(ad esempio Europee ed Amministrative).
   

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Fonte Ansa.it

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