Email compie 50 anni, storia di un successo

Secondo i dati raccolti da Statista ogni giorno ci scambiamo 319,6 miliardi di email in tutto il mondo: è un numero enorme, ma è destinato a salire a 376,4 miliardi nel 2025. Sono i numeri di un successo, quello dell’email, che probabilmente nemmeno il suo inventore avrebbe mai immaginato.

Inventore che si chiama Ray Tomlinson, nato nel 1941 nello Stato di New York e morto nel 2016 nel Massachusetts, e che a trent’anni, nel 1971, ha inviato la prima email della storia. Un evento che la storia l’ha cambiata, come oggi tutti possono capire, ma che faceva parte di un progetto più ampio e che la storia l’avrebbe cambiata ancor più: ARPANET, cioè la rete di computer del Dipartimento della Difesa USA dal quale poi nacque il primo abbozzo di Internet nel 1983.

La storia dell’email, quindi, è anche la storia di Internet ed è per questo che i 50 anni dell’email vanno festeggiati

Come è giusto riconoscere la grandezza dell’idea iniziale di Tomlinson che, non per nulla, nel 2012 è stato inserito nella Internet Hall of Fame dalla Internet Society in quanto è stato uno dei personaggi che più ha influito nella creazione di Internet.

La nascita dell’email

Il primo passo verso la nascita dell’email è stato fatto il 29 ottobre 1969, quando all’interno di ARPANET viene inviato il primo messaggio da un computer all’altro. Si tratta dell’inizio di una rivoluzione, ma non è ancora l’email: per essa dobbiamo attendere l’ottobre di due anni dopo, quando Ray Tomlinson pone le basi tecniche e concettuali di questo strumento.

A lui, ad esempio, dobbiamo l’invenzione del concetto di indirizzo email, come anche della “chiocciola“. Ma poiché all’epoca Internet non c’era, ma c’era ARPANET (che non era una rete globale aperta, ma una rete chiusa fatta da pochi computer connessi), i primi indirizzi email erano diversi da quelli attuali.

I primi indirizzi email, infatti, erano tutti nel formato “mittente@computer” e non “mittente@dominio“. Le basi per la rivoluzione, però, c’erano già tutte e, infatti, la rivoluzione poco dopo arrivò.

Perché l’email fu una rivoluzione

email motivi successo

I motivi del successo dell’email furono molti, tutti estremamente importanti. Per capirli, però, dobbiamo fare uno sforzo mentale per tornare alla realtà degli anni sessanta.

All’epoca il mezzo di comunicazione più evoluto era probabilmente il fax, che era utilissimo perché azzerava le distanze tra le persone che avevano necessità di comunicare tra loro, ma restava comunque uno strumento di comunicazione materiale

Comunicare via fax, infatti, vuol dire prendere un documento cartaceo dal punto A e trasmetterne una copia al punto B, dove un altro Fax creerà un altro documento cartaceo. Questo secondo documento cartaceo, quindi, era la copia di un documento che probabilmente proveniva da un archivio fisico A e doveva poi essere inserito nell’archivio fisico B, e così via per ogni eventuale ulteriore copia.

Con l’email, invece, scompare la fisicità: è il primo passo verso la digitalizzazione della comunicazione, che non prevede più una copia fisica dei documenti. Certo, nel primi anni di vita dell’email la posta elettronica veniva comunque stampata e conservata da chi la riceveva, ma come ben sappiamo ben presto si passò al concetto di “casella di posta elettronica“, cioè un luogo solo digitale dove conservare messaggi solo digitali.

Perché dobbiamo dire grazie all’email

email storia

Già da quanto detto fino ad ora, quindi, la portata della “rivoluzione email” dovrebbe essere chiara a tutti. Ma chi è nato digitale, forse, ha ancora difficoltà a capire quanto sia stata importante l’email per la società e l’economia del mondo intero negli ultimi 50 anni.

Il vero grande riconoscimento che dobbiamo all’email è quello per aver reso la comunicazione non solo asincrona (cosa che già il fax, almeno in parte, permetteva), ma anche svincolata da un luogo fisico: oggi, infatti, è possibile ricevere ed inviare una email a prescindere dal luogo in cui si trovino il mittente e il destinatario (cosa, invece, impossibile da fare con il fax).

L’email è incredibilmente economica e questo ha stravolto il mondo della comunicazione aziendale e, soprattutto, pubblicitaria

Creando una mailing list di potenziali clienti, infatti, è oggi possibile inviare offerte e proposte commerciali in tutto il mondo a costi irrisori. Ma non solo: con le email è possibile anche tracciare chi legge il messaggio e se fa clic su un link in esso contenuto, cosa che ha portato ad una rigorosa normativa su cosa si può fare con l’email e, soprattutto, a come trattare i dati personali degli utenti (compreso il suo indirizzo email).

Non è quindi per nulla banale né di poca importanza il fatto che Google, Microsoft e Apple da sole detengano il 90% del mercato dell’email, perché è da Gmail, Outlook e Apple Mail che passa di conseguenza il 90% della comunicazione delle aziende di tutto il mondo. Nel bene e nel male, come abbiamo scoperto negli ultimi anni a causa del boom del phishing e dell’esplosione delle minacce informatiche nascoste in gran parte (e non è certo un caso) nell’allegato di un’email.

Fonte Fastweb.it

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