Il governatore della Puglia Michele
Emiliano, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio
Giorgia Meloni e al ministro delle Imprese e del Made in Italy
Adolfo Urso, proponendo che sia la Regione a pagare “i debiti di
Acciaierie d’Italia verso le imprese tarantine dell’indotto:
siamo disposti a mettere a disposizione la nostra liquidità
derivante dagli avanzi vincolati – spiega Emiliano – come
abbiamo fatto durante la pandemia e per la crisi ucraina”. La
Regione quindi ribadisce la propria disponibilità “a mettere in
campo misure ad hoc per consentire a queste imprese di non
fallire, previa concessione da parte del governo di apposita
deroga alla disciplina degli aiuti di Stato, e
dell’autorizzazione con legge dello Stato all’utilizzo
dell’avanzo derivante dal risultato di amministrazione della
Regione Puglia”.
Da settimane gli imprenditori dell’indotto settimane
protestano in presidio davanti allo stabilimenti di Taranto.
Emiliano evidenzia la necessità di “non far fallire queste
imprese che non vengono pagate dalla società franco-indiana
affittuaria dal governo italiano del ramo di azienda che
gestisce l’acciaieria di Taranto”.
“Investiamo miliardi di euro di fondi nazionali ed europei
per far nascere nuove realtà produttive – prosegue Emiliano – e
non si comprende perché il governo dovrebbe far fallire, senza
far nulla, le imprese dell’indotto alle quali non vengono pagati
i crediti da parte di un’azienda della quale è socio il governo
stesso”. “Se così fosse – evidenzia – si tratterebbe della
seconda volta in pochi anni in cui il governo sottrae alle
imprese tarantine centinaia di milioni di euro dichiarando
l’amministrazione straordinaria delle aziende che hanno gestito
l’acciaieria per conto dello Stato italiano. Sarebbe una
situazione inaccettabile”.
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Fonte Ansa.it