(ANSA) – MILANO, 09 GIU – Mancano “prove certe ed affidabili
dell’esistenza dell’accordo corruttivo contestato”. Lo scrive la
settima sezione penale del Tribunale di Milano nelle motivazioni
della sentenza con cui, lo scorso 17 marzo, ha assolto “perché
il fatto non sussiste” tutti gli imputati per il caso della
presunta corruzione in Nigeria, tra cui Eni, Shell, l’ad della
compagnia petrolifera italiana Claudio Descalzi e il suo
predecessore e attuale presidente del Milan Paolo Scaroni.
(ANSA).
Fonte Ansa.it