(ANSA) – ROMA, 01 APR – Nel 2023 – secondo i calcoli di Cna
Turismo e Commercio alla vigilia di Vinitaly – saranno 10
milioni i vacanzieri che pernotteranno fuori casa “grazie al
vino” di cui circa tre milioni stranieri, per un movimento
economico quantificabile intorno ai 2,5 miliardi di euro. Gli
stranieri arriveranno principalmente da Francia, Germania, Regno
Unito, Austria, per quanto riguarda l’Europa, e da Stati Uniti
d’America e Giappone, fuori dal Vecchio Continente.
Il picco si raggiunge nelle settimane della vendemmia. Sempre
più turisti, soprattutto provenienti da centri urbani italiani e
stranieri, chiedono di essere coinvolti in questo momento
importantissimo dell’annata agraria. La raccolta manuale
dell’uva diventa così un’esperienza turistica e didattica, che
avvicina all’affascinante mondo del vino un pubblico crescente
di appassionati promuovendo spesso territori lontani dai
classici itinerari ma ricchi di eccellenze artigianali, a
partire dai prodotti enogastronomici. Se la vendemmia ne
rappresenta il clou, ormai il turismo enologico – con le visite
a cantine, gli assaggi e le degustazioni, le pratiche
esperienziali – è diventato un fenomeno annuale. E riveste un
ruolo sempre più rilevante nel movimento turistico italiano in
generale e soprattutto nel turismo enogastronomico e nel turismo
esperienziale, quello dove ci si “sporca” le mani e si finisce
per essere coinvolti in attività manuali ritenute a torto
desuete. La maggioranza degli enoturisti inserisce l’esperienza
vinicola in una vacanza più lunga, magari deviando per un giorno
o due dall’itinerario prestabilito. (ANSA).
Fonte Ansa.it