(di Mauretta Capuano) (ANSA) – ROMA, 19 MAG – Sarà a scalare, da solo, in montagna, Erri De Luca nel giorno del suo settantesimo compleanno, il 20 maggio. “Non festeggio” dice all’ANSA lo scrittore tradotto in trenta lingue, che ha fatto tanti mestieri e vissuto tante vite.
Poeta, attore teatrale, autore di cortometraggi, traduttore da molte lingue che ha imparato da autodidatta, tra cui swahili, yiddish e ebraico antico, De Luca ha lasciato Napoli, la città dove è nato il 20 maggio del 1950, a 18 anni ed è cominciato il suo impegno nella sinistra extraparlamentare. E’ stato operaio in Francia, volontario in Africa, autista di convogli umanitari e traduttore di alcune parti dell’Antico Testamento. Ma se pensa alla sua vita non riconosce “nessun percorso piuttosto uno zigzagare da una tappa all’altra in maniera caotica, senza nessuna linea retta come gli ebrei nel deserto del Sinai per 40 anni” racconta lo scrittore che ha vissuto il lockdown nella sua casa in aperta campagna a 30 chilometri da Roma dove continua a piantare alberi. Nel settembre 2013 è stato incriminato per “istigazione a commettere reati” per interviste in sostegno alla lotta No Tav in Val di Susa e dopo cinque udienze, nel 2015 è stato assolto “perché il fatto non sussiste”. Vicenda che ha portato al libro ‘La Parola Contraria’ (Feltrinelli).
“Ho vagato nel mio tempo. Come uno del Novecento, un secolo molto impegnativo per i suoi inquilini. Il secolo della grandi migrazioni, delle rivoluzioni, della guerra moderna. Ho fatto parte dell’ultima generazione rivoluzionaria del 1900” spiega l’autore di libri come ‘Il peso della farfalla’ e ‘Mondedidio’.
Oggi la “parola rivoluzione è scaduta, si è esaurita nel Novecento”. La nuova è “una generazione profetica” dice parlando dei tredicenni-quindicenni. “Sono ammirato, ci credo in questa gioventù. Stanno accumulando saperi per poter inventare un futuro dell’economia del mondo che sarà della riparazione e del risanamento e che potrà essere redditizia. Chi nega questa evidenza, come chi nega le pandemie, sono cascami del passato”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it