(ANSA) – ADDIS ABEBA, 04 NOV – I deputati etiopi hanno votato
a favore di uno stato di emergenza di sei mesi dopo l’avanzata
dei ribelli in direzione della capitale, provocando l’allarme
degli Stati Uniti che temono un peggioramento della crisi
umanitaria nel Paese del Corno d’Africa. La guerra civile,
infatti, scoppiata un anno fa, ha ridotto alla fame centinaia di
migliaia di persone.
Il conflitto, iniziato con un’offensiva militare a nord
dell’Etiopia contro il partito di governo locale Fronte popolare
di liberazione del Tigrè (Tplf) per decisione del primo ministro
etiope Abiy Ahmed – premio Nobel per la pace nel 2019 – si è poi
esteso alle regioni confinanti degli Afar e degli Amhara, in cui
sorge la città di Kemissie, di recente conquistata dal Tplf e
ubicata circa 400 chilometri a nord della capitale.
Il portavoce del Tplf, Getachew Reda, ha parlato
dell’alleanza con l’Esercito di liberazione degli Oromo (Ola),
mentre un alto funzionario di Usaid, agenzia degli Stati Uniti
per lo Sviluppo internazionale, ha lanciato l’allarme sulle
gravi ripercussioni di questa situazione per i problemi già
gravi dell’Etiopia.
“Possiamo solo supporre che qualsiasi marcia verso Addis
Abebapotrebbe espandere sfollamento, bisogni e sofferenze per il
popolo etiope”, ha detto il funzionario all’agenzia Afp.
“Certamente aumenterà il bisogno di assistenza umanitaria,
complicando la possibilità di fornirla”, ha aggiunto. (ANSA).
Fonte Ansa.it