(ANSA) – ROMA, 11 AGO – L’Unesco denuncia il rischio di gravi
danni alle chiese scavate nella roccia nella città di Lalibela
nel nord dell’Etiopia, iscritte nella lista del patrimonio
mondiale dal 1978, a causa dei combattimenti che si sono
inaspriti nel Paese. Le chiese monolitiche, rock-hewn, sono meta
di continui pellegrinaggi a Lalibela, una delle città più sacre
dell’Etiopia, seconda solo ad Axum. ”Lalibela è un luogo di
pellegrinaggio, devozione e pace – sottolinea l’Unesco – non
deve essere un luogo di istigazione alla violenza e al
conflitto”. Le 11 chiese rupestri monolitiche medievali di
questa “Nuova Gerusalemme” del XIII secolo si trovano in una
regione montuosa nel cuore dell’Etiopia vicino a un villaggio
tradizionale con abitazioni a forma circolare e prendono il nome
dal re gebre Mesqel Lalibela della fine del XII e dell’inizio
del XIII secolo della dinastia Zagwe, che commissionò il
massiccio progetto di costruzione delle chiese scavate nella
roccia per ricreare la città santa di Gerusalemme nel suo regno.
Il sito rimane ancora oggi in uso alla Chiesa cristiana
ortodossa etiope e rimane un importante luogo di pellegrinaggio
per i fedeli ortodossi etiopi. Dunque l’Unesco chiede il
rispetto di tutti gli obblighi pertinenti previsti dal diritto
internazionale nel garantire la protezione del valore universale
eccezionale e dell’eredità di questo prezioso sito astenendosi
da qualsiasi atto che possa esporlo a danni e prendendo tutte le
precauzioni necessarie per prevenire qualsiasi tentativo di
saccheggio dei beni culturali situati nella zona. ‘ (ANSA).
Fonte Ansa.it