(ANSA) – BRUXELLES, 19 GIU – L’ex vicepresidente del
Parlamento europeo, Eva Kaili, coinvolta nell’inchiesta belga
sul Qatargate, ha fatto causa allo stesso Parlamento “per
violazione della sua immunità parlamentare, essendo stata
monitorata dai servizi segreti durante il periodo in cui ha
partecipato alla commissione Pega, che stava indagando
istituzionalmente sull’esistenza di software illegali che
monitoravano le attività degli eurodeputati e dei cittadini Ue”.
Lo annunciano i legali dell’europarlamentare greca.
Arrestata il 9 dicembre scorso, Kaili è stata rilasciata il
25 maggio con condizioni dopo una detenzione preventiva di oltre
cinque mesi.
Il team legale dell’eurodeputata, precisano i difensori
Michalis Dimitrakopoulos e Sven Mary, ha deciso di procedere con
un ricorso interno alla commissione Legale del Parlamento
europeo affinché si apra un procedimento per chiarire se e in
quali termini la sua immunità sia stata violata durante
l’indagine sul Qatargate. La pubblicazione delle notizie sul
monitoraggio da parte dei servizi segreti dell’attività degli
eurodeputati ha suscitato “notevole interesse”, evidenziano i
legali, aggiungendo che “la triste realtà” sembra essere “che a
Bruxelles, capitale d’Europa, si siano installati i conflitti
geopolitici del Golfo Persico, del Nord Africa, della Penisola
Arabica, di cui oggi è vittima la signora Eva Kaili, domani i
giudici e i pubblici ministeri, dopodomani chi?”. (ANSA).
Fonte Ansa.it