(ANSA) – ROMA, 05 MAR – Everything Everywhere All at Once
spopola agli Independent Spirits Awards vincendo sette premi su
otto nomination e solo perche’ Ke Huy Quan ha battuto la costar
Jamie Lee Curtis nella categoria del miglior non protagonista
che quest’anno, come per il miglior attore andato a Michelle
Yeoh, non faceva distinzione di genere. L’indie movie di Daniel Kwan e Daniel Scheinert (i Daniel) ha
conquistato statuette anche per il miglior film, per il miglior
debutto (Stephanie Hsu), miglior regista e sceneggiatura
(entrambi ai Daniel) e miglior editing (Paul Rogers): merito di
un plot che mescola avventura, azione, fantascienza, dramma
familiare con tematiche Lgbt, comedy e romance con sullo sfondo
l’irresistibile attrazione del metaverso.
A raccogliere le briciole e’ stato Tar grazie alla
cinematografia di Florian Hoffmeister, una delle sette
candidature agli Indie del film di Todd Field. Aftersun,
distribuito come Everything Everywhere da A24, ha vinto come
film esordiente, mentre The Cathedral (Mubi) di Ricky D’Ambrose
ha conquistato il premio John Cassevetes per la miglior
pellicola realizzata sotto il milione di dollari. Women Talking
di Sarah Polley ha ricevuto il premio Robert Altman.
Gli Independent Spirit Awards sono tra gli ultimi premi di
categoria in vista della cerimonia degli Oscar il 12 marzo in
cui, con undici nomination, Everything Everywhere e’ da
settimane il frontrunner.
Il film dei Daniel arriva alla ‘notte delle stelle’ dopo aver
raccolto i premi piu’ prestigiosi della Pga, Dga, Sag, due
Golden Globe, oltre ad essere, con oltre cento milioni di
dollari, il campione di incassi nella storia di A24, la casa
cinematografica che prende il nome dall’autostrada Roma-Teramo.
Agli Indie Everything Everywhere ha sbaragliato nella
cinquina del miglior film rivali come Bones and All di Luca
Guadagnino, Tár di Todd Field, Our Father di Ellie Foumbi e
Women Talking della Polley. Non era pero’ in gara Niente di
Nuovo sul Fronte Occidentale, la saga antibellica di Edward
Berger sulle trincee della Prima Guerra Mondiale che ai Bafta
aveva messo lo sforzo dei Daniel alle corde con sette premi su
14 nomination. (ANSA).
Fonte Ansa.it