Gli smartphone sono dotati ormai di fotocamere sempre più performanti che consentono di fare scatti eccezionali, che non hanno nulla da invidiare alle macchine fotografiche di alta qualità. Tra i parametri di cui bisogna tener conto quando si sceglie uno smartphone, quindi, assumono sempre maggiore importanza le caratteristiche tecniche della fotocamera. Tra questi ce n’è uno da tenere in considerazione e si tratta dell’f-stop, cioè il rapporto tra la lunghezza focale dell’obiettivo e il diametro della pupilla d’ingresso. In molti forse lo avranno visto, ma non ci avranno fatto caso: questo numero è quello mostrato dalla fotocamera quando si cambia la dimensione dell’apertura dell’obiettivo. Ecco cosa c’è da sapere sull’f-stop e come funziona.
F-stop, che cos’è in fotografia
Non basta avere una fotocamera dalle caratteristiche eccezionali e premere il pulsante per fare una bella foto. Ogni volta che si effettua uno scatto, si dà il via a un processo che cattura la luce che proviene dalla scena che stiamo inquadrando e che colpisce il sensore. Proprio la misura della quantità di luce che giunge al sensore è definita come esposizione. Una quantità di luce eccessiva, oppure troppo piccola, porterà a degli scatti non ottimali, in cui alcuni dei dettagli andranno inevitabilmente persi.
I parametri che regolano l’esposizione di una foto sono tre:
- apertura o diaframma, che indica la dimensione dell’apertura del diaframma che si trova nell’obiettivo;
- tempo di esposizione, cioè l’intervallo di tempo durante il quale l’otturatore rimane aperto
- ISO, parametro che indica la sensibilità alla luce del sensore.
Questi tre parametri in fotografia costituiscono il triangolo dell’esposizione, che per ottenere scatti perfetti senza la modalità automatica devono essere conosciuti e padroneggiati dal fotografo. Se la velocità dell’otturatore è misurata in frazioni di secondo, l’apertura viene misurata in f-stop, un numero che sicuramente avremo già visto senza darci troppo peso. Quando si sceglie una fotocamera, infatti, viene indicato tra le sue caratteristiche anche l’apertura, ad esempio negli iPhone 12 Pro Max vale f/1.6 mentre il Samsung Galaxy S20 Ultra presenta un f-stop da f/1.8.
F-stop: come funziona
Dato che l’f-stop è il rapporto tra la lunghezza focale e l’apertura dell’obiettivo, cioè il foro da cui entra la luce, variare questo parametro implica ottenere scatti luminosi o scuri. Se si dispone di un f-stop pari a f/2, significa che avendo un obiettivo con una lunghezza focale di 100 mm, l’apertura sarà pari alla metà, cioè 50 mm. Un obiettivo con lunghezza focale di 200 mm, avrebbe invece un’apertura di 100 mm. Ciò implica che più è basso tale valore, maggiore sarà la dimensione dell’apertura e quindi la quantità di luce che entra, permettendo di ottenere scatti più luminosi al contrario di un f-stop alto, che invece indica un’apertura più stretta e foto più scure.
Ad esempio, supponiamo di scattare una foto a un oggetto all’aperto utilizzando due diversi obiettivi da 100 mm e da 200 mm, entrambi con f-stop pari a f/2. Nonostante la differenza di apertura focale rispettivamente di 50 mm e 100 mm, le foto saranno entrambe luminose, perché nonostante l’apertura sia doppia per l’obiettivo da 200 mm, il campo visivo è la metà di quello di quello con lunghezza focale 100 mm e gli effetti sul sensore si annullano a vicenda, ottenendo la stessa luminosità indicata proprio dal rapporto f-stop.
F-stop: come si usa in fotografia
Per ottenere uno scatto di buona qualità bisogna tenere conto del triangolo dell’esposizione, per assicurarsi che il risultato non sia troppo scuro, o sottoesposto, o troppo luminoso, o sovraesposto. La quantità di luce che colpisce un sensore viene indicata in fotografia “stop” e si tratta di un valore adimensionale. Se si vuole aumentare di uno “stop” la quantità di luce, che implica raddoppiarla, si dovrà agire sul tempo di esposizione, utilizzare un’apertura più ampia o un differente ISO.
Per bilanciare la foto e ottenere lo scatto desiderato, sarà quindi necessario capire su quale dei tre parametri intervenire di volta in volta a seconda delle esigenze. Ad esempio, utilizzare un’apertura più ampia aumenta la luminosità, ma rischia di sfocare i dettagli dello sfondo: una soluzione ottima se si desidera scattare un ritratto, meno se invece si cerca di immortalare un panorama.
L’f-stop quindi non viene misurato su scala lineare, ma su scala logaritmica, quindi passando da un f/4 a un f/2 non si otterrà un semplice raddoppio della quantità di luce che entra nella fotocamera, ma sarà quadruplicata. Per questo motivo, i valori di f-stop spesso sono indicati da numeri non interi: raddoppiare la quantità di luce in entrata da un f/4 richiederà infatti di utilizzare un f/2.8.
F-stop: come usarlo con gli smartphone
Se per le macchine fotografiche il valore di f-stop può essere regolato manualmente, nel caso delle fotocamere in dotazione agli smartphone si tratta di un valore fisso. Nelle fotocamere degli smartphone, quindi, per bilanciare uno scatto non si potrà agire sul rapporto f-stop, ma per aumentare la quantità di luce in entrata sul sensore bisogna agire sulla velocità dell’otturatore e sull’ISO. Inoltre, utilizzando velocità dell’otturatore più elevate consentono di ottenere scatti meno sfocati, mentre ISO inferiori restituiranno una qualità decisamente migliore.
Fonte Fastweb.it