È iniziato tutto con una semplice domanda: “E se si potesse scrivere direttamente con il pensiero, dal cervello?”Questa è la domanda che l’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, ha posto sul palco durante la conferenza annuale F8 dell’azienda nel 2017. Da allora, Facebook ha finanziato la ricerca su un’interfaccia cervello-computer (BCI) che potrebbe essere installata su dispositivi indossabili simili a quelli per la realtà aumentata.Oggi sembra che questa interfaccia di lettura della mente potrebbe essere un passo più vicina alla realtà, con Facebook che rilascia il primo aggiornamento significativo del progetto, con i ricercatori ora in grado di “decodificare un piccolo insieme di parole e frasi complete in tempo reale”. Questa svolta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è avvenuta attraverso un algoritmo in grado di leggere i pensieri dei partecipanti che soffrono di lesioni cerebrali. Quando il progetto è stato annunciato per la prima volta nel 2017, l’obiettivo era “decodificare il discorso silenzioso”.In questo esperimento, gli scienziati dell’Università della California, sostenuti da Facebook Reality Labs, sono stati autorizzati a impiantare elettrodi nel cervello di tre pazienti con epilessia. Ai partecipanti sono state poste domande a cui era richiesta una risposta ad alta voce. Ciò li ha aiutati a identificare l’attività e i modelli in alcune parti del cervello associati alla comprensione e alla produzione del linguaggio in tempo reale.Le letture degli elettrodi, secondo i ricercatori, erano accurate il 61% delle volte, dimostrando che è possibile decodificare il discorso “in un ambiente interattivo e conversazionale” per aiutare le persone che soffrono di traumi cerebrali a comunicare.Facebook è disposta ad aspettare, mentre la ricerca avanza sin dove possibile, con l’obiettivo di “una velocità di decodifica in tempo reale di 100 parole al minuto con un vocabolario di 1.000 parole e un tasso di errore delle parole inferiore al 17%”, anche se questo richiederà almeno un decennio.Nel frattempo, la società sta lavorando a un “dispositivo portatile e indossabile realizzato con parti di consumo” che monitora i livelli di ossigeno nel cervello. Questo, afferma il colosso dei social media, potrebbe essere un modo, per un dispositivo BCI, di leggere le menti delle persone senza la necessità di un intervento chirurgico invasivo.Il dispositivo è “attualmente ingombrante, lento e appena affidabile” ma, quando perfezionato, potrebbe essere utilizzato come base per i visori AR di Facebook, permettendoci, ad un certo punto in futuro, di comunicare senza la necessità di smartphone.31 luglio 2019
Fonte Fastweb.it