Facebook testa uno strumento per trasferire le foto nel cloud

Facebook ha annunciato oggi il lancio di uno strumento per il trasferimento di foto, per consentire agli utenti del suo social network di inviare le proprie foto direttamente al servizio di archiviazione Foto di Google, in maniera crittografata.La funzione di portabilità delle foto viene inizialmente offerta agli utenti Facebook in Irlanda, dove ha sede il quartier generale internazionale dell’azienda. Facebook afferma che sta ancora testando e modificando la funzionalità in base ai feedback, ma prevede che la “disponibilità mondiale” sarà per la prima metà del 2020.Suggerisce inoltre che il porting su altri servizi di archiviazione di foto sarà supportato in futuro, oltre a Google Foto. Ancora però non sono stati rivelati quali sono i servizi che saranno aggiunti.Facebook afferma che lo strumento si basa sul codice sviluppato attraverso la sua partecipazione al Data Transfer Project – uno sforzo di collaborazione iniziato lo scorso anno che è attualmente supportato da cinque giganti della tecnologia (Apple, Facebook, Google, Microsoft e Twitter) che si sono impegnati a costruire “un comune framework con codice open source in grado di connettere due provider di servizi online, consentendo una portabilità dei dati diretta e avviata dall’utente tra le due piattaforme”.Facebook indica anche un documento che ha pubblicato a settembre, in cui sostiene “regole chiare” per governare i tipi di dati che dovrebbero essere portatili e “chi è responsabile della protezione di tali dati quando si spostano verso diversi fornitori”. Dietro a tutte queste mosse c’è ovviamente l’incombente minaccia della regolamentazione antitrust, con i legislatori e le agenzie su entrambe le sponde dell’Atlantico che osservano da vicino la stretta delle piattaforme su mercati e dati.Tra gli strumenti per la portabilità citati del documento di Facebook si legge il suggerimento di “aiutare a mantenere la concorrenza vivace tra i servizi online”. È certamente vero che la portabilità dei dati può essere utile per incoraggiare le persone a sentirsi liberi di trasferirisi da un servizio ad un altro. Tuttavia è anche una situazione ancora un po’ torbida – specialmente quando A) la piattaforma in questione è un social network come Facebook; e B) il valore derivato dai dati viene mantenuto dalla piattaforma indipendentemente dal fatto che le foto stesse viaggino altrove.Facebook elabora i dati caricati dagli utenti, come le foto, per ottenere informazioni personali per profilare gli utenti ai fini del targeting degli annunci. Quindi, anche se si invieranno le foto altrove ciò non riduce le informazioni che Facebook ha già imparato su un utente, dopo aver elaborato selfie, foto di gruppo, foto di bambini, scatti di animali domestici e così via. 
(Ha anche progettato lo strumento di portabilità per inviare una copia dei dati; ergo, Facebook conserva ancora le nostre foto, a meno che l’utente non intraprenda ulteriori azioni, come l’eliminazione dell’account). 
“Speriamo che questo prodotto possa aiutare a chiarire i dubbi sulla privacy che abbiamo identificato nel nostro white paper”, scrive Facebook. “Sappiamo di non poterlo fare da soli, quindi incoraggiamo altre aziende a unirsi al progetto Data Transfer per espandere le opzioni per gli utenti e continuare a spingere in avanti l’innovazione della portabilità dei dati”.3 dicembre 2019

Fonte Fastweb.it

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