La riforma della rete di
distribuzione dei carburanti è carente e “non prevede la
chiusura di 7-8mila impianti, le nuove regole più stringenti si
applicherebbero solo ai nuovi e non ai vecchi impianti, sulla
transizione ecologica le colonnine elettriche verrebbero
impiegate solo sui nuovi impianti e non sulla rete esistente
mentre i vecchi impianti devono essere rafforzati con
l’elettrico e alternative”. Così la Fegica-Cisl, spiegando
l’opposizione dei benzinai alla riforma, sottolineando anche che
si tratterebbe di un “regalo” ai petrolieri. Il sindacato chiede
quindi al governo spiegazioni sugli “approfondimenti” al ddl
carburanti dopo il suo slittamento. “E’ stata una valutazione
politica”, afferma la Fegica-Cisl.
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Fonte Ansa.it