Fermato a Dubai il finanziere Gianluigi Torzi

Il finanziere Gianluigi Torzi è
stato fermato a Dubai ieri dalla Polizia. La conferma arriva da
ambienti investigativi. Da quanto si ipotizza il fermo di Torzi
– che dovrà essere convalidato dalle autorità degli Emirati – è
dovuto a una misura cautelare chiesta dalla Procura di Milano
per l’ipotesi di aggiotaggio su azioni Aedes, società di
investimento quotata in Borsa, reato che sarebbe stato commesso
tra il 2017 e il 2019.
    Secondo le prime e sommarie informazioni, Torzi, condannato
in primo grado anche a 6 anni per la vicenda della gestione dei
fondi della segreteria di Stato del Vaticano e sulla
compravendita di una palazzo di Sloane Avenue a Londra, è stato
fermato ed è ora in carcere a Dubai, in attesa di convalida. Non
essendo stato ancora comunicato alcun atto giudiziario, si pensa
che il fermo sia avvenuto nell’ambito dell’indagine milanese che
ipotizza una serie di “operazioni simulate e artificiose
concretamente idonee – si legge nel capo di imputazione – a
provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni di
Aedes Siiq spa”, società di investimento immobiliare quotata
alla Borsa di Milano.
    Il procedimento, istruito dal pm Stefano Civardi, ora
nominato aggiunto a Pavia, è in fase di udienza preliminare. Un anno fa, infatti, la Cassazione aveva confermato il
provvedimento del Tribunale del Riesame di Milano che aveva
disposto il carcere contro il rigetto da parte del gip
Alessandra Cecchelli, della misura cautelare chiesta dalla
Procura.
    Torzi è coinvolto anche nei casi milanesi su una presunta
truffa alla Cesare Pozzo e su quella da un miliardo di euro su
operazioni di cartolarizzazione di crediti sanitari. Al momento
non è dato sapere se invece il fermo è relativo a un’altra
indagine di cui non si conoscono i contenuti.
   

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Fonte Ansa.it

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