Il cartello sul passeggino, le
canzoni e i cori: ‘Russia senza Putin’, ‘No alla guerra’, ‘Russia libera’. La fila al seggio elettorale n. 8118, quello
dell’ambasciata russa in Italia in via Gaeta a Roma, comincia
già prima delle 12. E a mezzogiorno è sempre più lunga, percorre
via Palestro e cinge tutto l’isolato dell’ambasciata.
L’ultimo invito di Navalny sembra essere stato accolto: per
le 12 del terzo e ultimo giorno di urne aperte per le
presidenziali, l’oppositore morto un mese fa in Siberia aveva
lanciato il ‘Mezzogiorno contro Putin’. In Italia si poteva
votare solo oggi nella sede diplomatica nella capitale e nei
consolati a Milano, Genova e Palermo.
“Siamo arrivati da Napoli per votare e protestare. Volevamo
essere vicino a chi condivide le nostre emozioni. Non ho paura
di entrare nell’ambasciata, siamo comunque in Italia. Ma in
Russia sì”, racconta una ragazza con in mano un cartello
pro-Navalny. Intorno alle 12 i primi trambusti, con una signora
e il nipote che alzano il cartello con la scritta in cirillico: “Russia senza Putin”. Mentre la fila scandisce cori e attende di
entrare in ambasciata a votare.
“Noi siamo qui per dimostrare che le nostre elezioni sono
libere e che Putin sta facendo tantissimo per il nostro Paese.
La guerra? Non l’ha cominciata lui”, dicono invece alcune
signore poco prima di mezzogiorno. Ballano per quella che
definiscono “una festa della democrazia”.
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Fonte Ansa.it