Quante volte, in giro per la rete, capita di incontrare dei formati di file che non si conoscono? È quello che accade con i documenti SVG, un’estensione che per molti assume l’aspetto di un insieme sconosciuto di consonanti ma che, per altri, esprime una funzione ben definita, con attributi peculiari da scoprire e sfruttare nel migliore dei modi.
Cos’è un file SVG
Partiamo dall’origine. SVG è un’estensione che va a indicare dei file di tipo grafico. La sigla è un acronimo delle parole “Scalable Vector Graphics”, ovvero “grafiche vettoriali scalabili”. Nello specifico, i file che utilizzano questa particolare estensione si allineano agli standard definiti dal World Wide Web Consortium, in modo da mostrare delle immagini dalla struttura caratteristica. Come si differenzia questa immagine da altre in formati più classici e conosciuti? È presto detto.
La maggior parte delle immagini, ovvero quelle con estensione PNG, JPG e GIF utilizzano delle grafiche rasterizzate.
Ciò ha un significato piuttosto importante: da immagini caratterizzate da vettori (come quelle SVG), si passa a immagini fatte di pixel. Cioè: all’interno del file è presente una griglia di pixel, chiamata in gergo informatico “bitmap”; nel file, la griglia è rappresentata perfettamente dal codice che, inoltre, conserva anche il colore e la posizione dei file sull’asse. Un’immagine fatta di pixel, per quanto possa essere precisa, possiede dei limiti. Infatti, se la grafica viene ulteriormente ingrandita rispetto alla sua dimensione massima, perde di qualità. Infatti, le sequenze di pixel vengono riprodotte su aree sempre più grandi, rendendo i dettagli sfumati e poco precisi dal punto di vista visivo.
SVG, invece, utilizza una metodologia completamente diversa per ricreare le immagini sul video. Infatti, sfrutta al 100% la grafica vettoriale, con risultati sostanzialmente superiori in termini di qualità. In questo caso, il file non contiene più una griglia, ma una serie di istruzioni che indicano come disegnare l’immagine sullo schermo. Come appare evidente, l’immagine non più collegata a una griglia fissa da riempire con punti colorati ma a operazioni matematiche che possono essere riprodotte alla perfezione, si esprime in maniera sempre efficace indipendentemente dalle dimensioni. Per questo, le immagini di questo tipo possono essere rimpicciolite o ingrandite senza perdere mai di qualità.
SVG, perché sono utili
Come anticipato, la differenza tra i normali file di immagini e quelli in formato SVG appare chiara una volta conosciuto il processo che vi è alla base. Inoltre, rispetto ad altre tipologie presenti sul proprio computer, i file con questa estensione risultano molto più leggeri rispetto alla controparte già rasterizzata. E poi, la possibilità di ridimensionare a piacimento l’immagine, passando da dimensioni più piccole rispetto all’originale ad altre molto più grandi, non va mai a inficiare sulla qualità finale. Il tutto accade in maniera completamente differente dagli altri formati che, dopo aver effettuato alcuni resize sulla grafica in questione, obbligano a ripartire dalla versione originale a causa della perdita di dettagli e leggibilità.
C’è poi un ultimo punto, non meno importante rispetto ai precedenti anche se meno legato alle questioni più tecnologiche. Il formato SVG utilizza uno standard aperto, che può essere facilmente inserito all’interno di applicazioni e browser senza diritti di autore. Ciò è importante soprattutto per chi usa questa tipologia di immagini per la realizzazione di grafica web o app, visto che consente di abbattere i costi di produzione. Non resta dunque che scoprire come aprire un file SVG.
Come aprire un file SVG
Visualizzare un file SVG è un’operazione semplicissima, visto che tutti i browser di ultima generazione sono in grado di supportare il formato senza problemi. Parliamo di Google Chrome, Mozilla Firefox, Apple Safari e Microsoft Edge. Per farlo, i passaggi da seguire sono estremamente semplici. Una volta aperta una nuova finestra, è sufficiente selezionare la voce File dal menu principale (o il nome del browser, come accade su Chrome per dispositivi con sistema operativo macOS) e, poi, Apri file. Successivamente, basta selezionare il file in questione nella finestra di dialogo ed effettuare il click su Apri. E se il programma non dovesse essere sufficiente? È possibile utilizzare un convertitore, una tra le varie alternative presenti gratuitamente in rete, per poter procedere con l’operazione. Ovviamente, il passaggio da SVG a JPG (o altri formati rasterizzati) prevede una perdita di qualità dell’immagine; meglio dunque verificarne l’integrità e la validità prima di procedere con eventuali pubblicazioni della grafica in questione.
Come modificare un file SVG
Oltre ad aprire un file SVG, potrebbe essere necessario compiere una modifica del documento stesso. Per farlo, però, è necessario essere in possesso di un software che ci consente di completare tale operazione, supportando il formato sia in lettura che in scrittura. Fortunatamente, anche in questo caso non mancano le opzioni tra cui scegliere, adatte a tutti i sistemi operativi così come a tutte le tasche.
Tra le opzioni gratuite, i principali nomi di spicco in grado di gestire – tra gli altri – anche il formato SVG sono GIMP e Inkscape. Entrambi sono programmi completamente gratuiti e disponibili entrambi per macchine dotate di Windows, Mac e Linux. A questi si aggiungono poi alcuni interessanti nomi molto conosciuti, seppur a pagamento: si tratta di Adobe Photoshop e InDesign. Inoltre, Adobe mette a disposizione – sempre a pagamento – anche un plugin di supporto per le vecchie Creative Suite, ovvero SVG Kit, in modo da dare a tutti i suoi utenti la possibilità di conoscere, creare e modificare file di questa tipologia.
Fonte Fastweb.it