La trasformazione digitale ha cambiato il modo di vivere delle persone. Ha fatto il suo ingresso prepotentemente nella quotidianità di ciascuno, offrendo nuovi modi per migliorare, acquisire conoscenze, competenze e trovare soluzioni. Ogni nuova tecnologia porta alla ridefinizione di concetti che vengono utilizzati per dare un senso alla propria vita e alla propria storia.
Una disciplina importante come la filosofia, che da sempre si pone domande e riflette sul mondo e sull’essere umano, non può ignorare l’influenza della tecnologia e del digitale. Si è, così, diffusa una nuova disciplina, la filosofia digitale, che molti scelgono di approfondire e che ha molti sbocchi lavorativi.
Si tratta di un approccio filosofico ai cambiamenti apportati dalle tecnologie e del digitale, che non esclude né il lato umanistico né quello scientifico, permette di analizzare e studiare tutte le questioni aperte e di poter strutturare nuovi processi lavorativi adatti alle realtà che è in continuo evolversi.
Cosa si intende per filosofia del digitale
La filosofia del digitale è una branca della filosofia che si è sviluppata recentemente e che integra diverse discipline (umanistica, sociale, fisica, scientifica, computer science e metafisica) per analizzare i cambiamenti in atto nella realtà. Questa disciplina sarà strettamente legata ai lavori del futuro.
È una rielaborazione di antiche filosofie, come la teoria pitagorica del numero archè, che vengono riadattate alla situazione contemporanea dove i computer, le tecnologie e il digitale hanno assunto un ruolo principale e di rilievo.
Tra gli studiosi che hanno dato il via alla filosofia digitale vi sono Konrad Zuse, scienziato tedesco che ha ipotizzato che l’universo sia un grande computer che porta alla nascita di una fisica digitale.
Nel 1981, si è tenuta una conferenza sulla fisica della computazione, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Edward Fredkin, organizzatore dell’evento considerato pioniere della fisica digitale, Richard Feynman, John Archibald Wheeler e Rolf Landauer.
Filosofia del digitale: le opportunità lavorative
Nel mondo del lavoro c’è sempre più necessità di risorse che sappiano comprendere e gestire le trasformazioni apportate dal digitale e che, di conseguenza, sappiano cogliere al volo le opportunità offerte dalle nuove soluzioni e i relativi rischi da evitare e da cui proteggersi.
Capire i nuovi trend, sapere che impatto avranno sulla realtà, sulle aziende e sulle nuove organizzazioni, sviluppare strategie per coglierne i lati positivi e per avviare un processo di sviluppo interno e di innovazione è essenziale per restare competitivi sul mercato e per poter avere un vantaggio sulla concorrenza.
Le risorse che sanno coniugare conoscenze e competenze alle nuove tecnologie e al digitale hanno una marcia in più che li rende particolarmente ricercati dagli esperti di risorse umane e dalle realtà lavorative.
La filosofia del digitale accorpa discipline tecniche e scientifiche, capaci di offrire le competenze e le conoscenze adatta ad affrontare il mondo del lavoro attuale.
Sono, così, sempre di più i percorsi di studio che stanno nascendo per fornire agli studenti gli strumenti per migliorarsi e acquisire le capacità necessarie per soddisfare le esigenze delle aziende.
In particolare, le conoscenze umanistiche associate a quelle scientifiche incentivano nei lavoratori lo sviluppo di una competenza trasversale importantissima: il problem solving, che permette di trovare soluzioni creative e innovative a problemi imprevisti.
Una formazione che pone al centro la filosofia del digitale mira a creare figure professionali nuove, come specialisti del trattamento e analisi dei dati testuali, esperti di analisi dell’impatto dell’intelligenza artificiale, big data manager ed esperti di web e social media.
Filosofia del digitale e percorsi formativi
Vista la crescente richiesta di risorse che sappiano comprendere e interpretare le trasformazioni del mondo digitale, che siano in grado di individuare le tendenze che possono agevolare le aziende e di interagire con gli esperti di nuove tecnologie, di intelligenza artificiale e di realtà virtuale, sono tanti i percorsi formativi e i corsi di formazione creati recentemente.
A Londra, ad esempio, è nata la London Interdisciplinary School (Lis), un’Università che mira a integrare discipline umanistiche e scientifiche in un unico corso per permettere agli studenti di sviluppare le capacità per risolvere i problemi dell’attualità.
Non vi è una specializzazione in un’unica disciplina, ma offre conoscenze scientifiche, tecnologiche, di arte e di design e umanistiche. L’intento principale è quello di fornire gli strumenti adatti per trovare soluzioni anche alle situazioni più complesse.
Si tratta di un approccio innovativo che ha attirato l’attenzione di grandi aziende e multinazionali. Con la London Interdisciplinary School, fin dall’esordio, hanno deciso di collaborare realtà importanti come Virgin, McKinsey, Innocent, Funding Circle e the Met Police, che hanno offerto agli studenti la possibilità di partecipare a stage formativi e retribuiti.
Anche in Italia sono tanti i corsi universitari e i master che hanno deciso impostato la formazione su un approccio multidisciplinare che comprende lo studio di materie scientifiche e umanistiche. Tra queste, ad esempio, vi è il corso di laurea in Scienze del testo per le professioni digitali, che vuole dotare gli studenti di una consapevolezza teorico-epistemologica che consente di riflettere anche sulle problematiche più astratte.
Le conoscenze umanistiche e linguistico-testuali permettono di creare contenuti di alta qualità.
Le conoscenze informatiche, relative alla programmazione, all’analisi dei dati, all’intelligenza artificiale e agli algoritmi consentono di utilizzare al meglio gli strumenti digitali e di analizzare i dati e di ricavarne informazioni utili.
Per saperne di più: Cos’è la filosofia del digitale
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Fonte Fastweb.it