Fonti Ue, sull’embargo al petrolio la soluzione non è vicina

(ANSA) – BRUXELLES, 13 MAG – Nella Ue proseguono,
sottotraccia e al più alto livello, i contatti sull’embargo al
petrolio russo inserito nel sesto pacchetto di sanzioni
annunciato diversi giorni fa. La situazione resta quella
dell’impasse. La soluzione non appare vicina e la questione,
spiegano fonti Ue, “è complessa”. La riunione degli ambasciatori
dei 27 oggi non ha affrontato il tema. Nel weekend i contatti
continueranno, ma non si esclude più un’ipotesi: quella di
spacchettare il sesto round di misure in due fasi, lasciando
l’entrata in vigore dello stop al greggio ad un secondo momento.
    L’ipotesi spacchettamento, però , non piace a tutti gli Stati
membri.
    Il rischio di uno spacchettamento, si spiega, potrebbe essere
quello di dare un’immagine di debolezza di fronte alla Russia.
    Ma, allo stesso tempo, prolungare per un tempo eccessivo la
messa in campo del sesto pacchetto potrebbe essere
controproducente: le misure contro personalità russe – come il
patriarca Kirill – o contro istituti finanziari come la Sberbank
sono state rese note ormai diversi giorni fa. E più passa il
tempo più diminuisce la portata del danno economico che l’Ue,
attraverso le sanzioni, può apportare a Mosca. Se la strada
dello spacchettamento fosse adottata, spiegano fonti europee,
ciò non vorrebbe comunque dire che l’Ue ha accantonato l’embargo
al greggio, piegandosi di fatto alle criticità poste
dall’Ungheria. La misura, si osserva, ci sarà comunque. “Tutte
le opzioni sono sul tavolo, la priorità è restare uniti”, spiega
una fonte diplomatica Ue. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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