(ANSA) – MILANO, 22 MAR – Foxconn, il più grande produttore
mondiale di elettronica a contratto, e partner principale di
Apple nella fornitura di hardware per gli iPhone, ha riaperto le
fabbriche in Cina, chiuse per una settimana. Secondo Reuters, la
produzione dei prossimi smartphone del colosso americano non è a
rischio. Il lockdown parziale ha interessato gli stabilimenti di
Shenzen a Longhua e Guanlan, chiusi a seguito di un picco nel
distretto di 60 nuove infezioni da Covid-19. Come riporta
Reuters, Foxconn ha “sostanzialmente ripreso le normali
operazioni di produzione e ordinazione” nelle fabbriche, anche
se ha aggiunto che “attuerà rigorosamente politiche di
prevenzione e controllo delle epidemie” e che parte del
personale vivrà e lavorerà in una bolla. Reuters osserva che ai
dipendenti presso lo stabilimento di Futian, nel cuore di
Shenzhen, viene ancora consigliato di lavorare da casa. La
riapertura arriva a poco più di una settimana dalla sospensione
delle operazioni per molte aziende di Shenzen in un Paese, la
Cina, che ha seguito una rigorosa strategia “zero-Covid”
dall’inizio della pandemia, con lockdown brevi ma ricorrenti e
test di massa per tenere a bada il virus. Nonostante Foxconn sia
uno dei principali fornitori Apple, è improbabile che la
chiusura di Shenzhen abbia avuto un impatto sulla produzione dei
prossimi iPhone 14, attesi in autunno. Reuters osserva che la
maggior parte di fornitura e assemblaggio degli smartphone, per
quanto delegato a Foxconn, avviene a Zhengzhou, nella provincia
di Henan, ad oggi non interessata da blocchi operativi. (ANSA).
Fonte Ansa.it