La Funzione pubblica Cgil lancia
l’allarme sulla carenza di assistenti sociali nella gestione
delle sospensioni del reddito di cittadinanza. “Il governo ha
deciso – scrive il sindacato in una nota – di lasciare senza
reddito 160mila famiglie e di scaricare gli effetti di questa
scelta sul personale, in particolare sui servizi già molto in
difficoltà, degli enti locali. Si tratta di un atto
profondamente sbagliato. Soprattutto nel Meridione si rischia
letteralmente l’esplosione di una bomba sociale. Gli assistenti
sociali che mancano, secondo una nostra elaborazione, sono
almeno 15.000, sui 30mila totali che sarebbero necessari”. Da
oggi al 2030 il personale complessivo dei servizi sociali
diminuirà di 10.000 unità , compresi amministrativi, psicologi,
educatori e altre figure spiega il sindacato. Intanto è tensione
alta in Campania. Dopo la sospensione del reddito di
cittadinanza da agosto a circa 160mila famiglie, gli assistenti
sociali della regione – dove i percettori cui è stato tagliato
il sussidio sono quasi 37mila – temono ripercussioni ed anche di
essere aggrediti. Per questo hanno già scritto, tra gli altri,
al governatore Vincenzo De Luca e ai cinque prefetti della
Regione per essere tutelati. L’sms col quale si informa
l’interessato della sospensione del reddito, rimanda infatti ad
una “eventuale presa in carico dei servizi sociali”, che ieri
sono stati presi d’assalto in molti Comuni della Regione.
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Fonte Ansa.it