(ANSA) – PARIGI, 16 MAR – E’ cominciata alle 9 la giornata
decisiva della riforma delle pensioni, con l’esame del progetto
di legge voluto da Emmanuel Macron da parte del Senato. Una
formalità, concordano tutti, visto che in quel ramo del
parlamento il governo gode della maggioranza assoluta.
Il momento della verità è fissato per le 15, quando il testo
più contestato sarà presentato ai deputati per il voto. Sulla
carta i macroniani non dispongono della maggioranza assoluta, ma
dell’appoggio dei Républicains della destra moderata. Nelle cui
file, però, ci sono parecchi franchi tiratori che non voteranno
per la riforma che aumenta da 62 a 64 anni l’età minima per la
pensione.
Alle 8:15 questa mattina, il presidente della Repubblica ha
convocato il governo per un’ultima messa a punto della strategia
mirata ad ottenere un voto favorevole in Assemblea evitando così
il “49-3”, il voto di fiducia che spaccherebbe il paese. Ieri
sera, Macron aveva già riunito governo e ministri invocando un
voto positivo e aggiungendo che “tutti gli scenari” sono
possibili nel caso di vittoria del no. Compreso, hanno subito
notato tutti i commentatori, lo scioglimento del Parlamento con
convocazione di nuove elezioni. (ANSA).
Fonte Ansa.it