“Luca ha perso il sorriso, ogni
volta che lo vado a trovare lo vedo ingrassato, con lo sguardo
perso nel vuoto e l’unica cosa che lo tiene in vita sono le
nostre telefonate”. Lo dice all’ANSA, Pietro Cammalleri, il
fratello di Luca, amico di Filippo Mosca, anche lui in carcere a
Porta Alba, a Costanza, in Romania da quasi 11 mesi insieme a
un’altra ragazza italiana.
“Luca è sempre stato un ragazzo solare – aggiunge il fratello
– un ragazzo che ha girato l’Europa, ha compiuto 30 anni a
giugno chiuso in cella. Al telefono mi ripete che è stanco, che
sta male e noi soffriamo con lui per questa situazione assurda.
Si rende conto che non ci sono speranze di tornare a casa,
l’unica cosa che desideriamo per Luca e per i ragazzi”.
Pietro Cammalleri lavorava come informatore
medico-scientifico a Cremona, ma appena è scoppiato il caso del fratello ha chiesto alla sua azienda di essere trasferito a
Caltanissetta per stare vicino alla madre. “Non fa nulla tutto
il giorno – spiega Pietro – l’unico svago è la tv che ovviamente
è in romeno, in quel carcere non si fa alcuna attività
culturale, sportiva, lavorativa. Questa è violenza psicologica,
è una vita terribile. Noi soffriamo insieme con Luca”, conclude.
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Fonte Ansa.it