(ANSA) – MILANO, 04 APR – Quarantotto persone sono indagate
dalla Procura di Monza con l’accusa di frode aggravata allo
Stato, autoriciclaggio e indebite compensazioni di crediti
fittizi, nell’ambito dei bonus edilizi, a seguito di un’indagine
della Guardia di Finanza.
Gli indagati, in particolare un commercialista e revisore
legale dei conti di Monza, uno di Treviso e uno di Napoli,
avrebbero costituito una rete di cessione fraudolenta di crediti
derivanti dai bonus, che avrebbero poi monetizzato.
Coinvolte 48 società con sede in varie regioni, sequestrati
beni per 90 milioni di euro, tra cui appartamenti e ville e
conti correnti, anche esteri.
L’indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della
Guardia di Finanza di Monza, è partita da anomalie e alert di
rischio emersi rispetto a un commercialista calabrese con casa
in Brianza, il quale avrebbe acquistato da decine di persone
crediti per interventi edilizi ‘bonus facciata 90%’ ed “eco
bonus 65%”, per un valore di 13 milioni di euro, facendo partite
subito dopo cessioni “a catena” dei medesimi crediti, per lo più
lo stesso giorno, poi monetizzati presso Poste Italiane.
Il sistema fraudolento, stando alle indagini, gestito da più
persone attraverso la costituzione di 48 società con domicilio
fiscale in tredici regioni italiane, per poter creare e fare
circolare crediti d’imposta inesistenti e ottenere ingente
liquidità, ha lavorato sulla cessione dei crediti fiscali tra il
2020 e il novembre 2021. (ANSA).
Fonte Ansa.it