Fuksas, gli Stati Generali? Amo l’Italia, se chiamano vado

(ANSA) – ROMA, 11 GIU – “Da ragazzo del ’68 faccio ancora mia la frase di Kennedy ‘non chiederti cosa lo Stato fa per te ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese’. Quindi sì, se mi chiamano per partecipare agli Stati Generali indetti dal governo, io ci vado”. Lo dice all’ANSA Massimiliano Fuksas che però sottolinea di non aver ricevuto al momento alcun invito per la kermesse al via da lunedì a Villa Pamphili. “Se mi chiamano vado perché tengo molto all’Italia e sono davvero molto preoccupato”, sottolinea l’architetto, che questo pomeriggio parteciperà ad un webinair sul futuro della città organizzato dalla Casa dell’Architettura ‘Ordine degli architetti di Roma. “Sono pronto ad andare anche per capire cosa il governo si aspetta dai rappresentanti delle professioni e della cultura, dagli architetti, i registi, gli economisti”. Perché certo, ribadisce, “il momento che stiamo vivendo, è concluso, complesso e preoccupante. Io sono molto preoccupato oggi, soprattutto per il futuro dei nostri giovani, Credo però che proprio ora si debba trovare il coraggio di cambiare, di puntare sull’innovazione, di sfoltire la burocrazia. Oggi è il momento di fare. Il nostro obiettivo deve essere quello di avere un sogno. E di puntare a realizzarlo”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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