Garante Privacy a TikTok, stop a pubblicità ‘personalizzata’

(ANSA) – ROMA, 11 LUG – Il Garante per la privacy con un
provvedimento d’urgenza adottato il 7 luglio ha avvertito TikTok
che è illecito utilizzare dati personali archiviati nei
dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro
pubblicità personalizzata in assenza di un esplicito consenso.
    Nelle scorse settimane – spiega una nota dell’organismo – il
social aveva informato i propri utenti che, a partire dal 13
luglio, le persone maggiori di 18 anni sarebbero state raggiunte
da pubblicità “personalizzata”, basata cioè sulla profilazione
dei comportamenti tenuti nella navigazione su TikTok. E aveva
modificato la sua privacy policy prevedendo come base giuridica
per il trattamento dei dati non più il consenso degli
interessati, ma non meglio precisati “legittimi interessi” di
TikTok e dei suoi partner. Il Garante aveva immediatamente
avviato un’istruttoria sulla modifica della privacy policy e
chiesto informazioni al social. Sulla base degli elementi
forniti dalla Società, l’Autorità ha concluso che tale mutamento
della base giuridica risulta incompatibile con la direttiva
europea 2002/58, la cosiddetta direttiva “ePrivacy” , e con
l’art. 122 del Codice in materia di protezione dei dati
personali (che ne dà attuazione).
    Il Garante ha poi messo in luce un aspetto che riguarda la
tutela dei minori iscritti alla piattaforma. Le attuali
difficoltà mostrate da TikTok nell’accertare l’età minima per
l’accesso alla piattaforma – ha osservato l’Autorità – non
consentono infatti di escludere il rischio che la pubblicità “personalizzata” basata sul legittimo interesse raggiunga i
giovanissimi, con contenuti non appropriati. L’Autorità
italiana, avvalendosi di uno dei poteri previsti dal Regolamento
Ue, ha pertanto inviato un “avvertimento” formale alla Società,
avvisando che un trattamento effettuato sulla base giuridica del “legittimo interesse”, almeno in relazione alle informazioni
archiviate sui dispositivi degli utenti, si porrebbe al di fuori
della cornice normativa in vigore, con le evidenti conseguenze,
anche di carattere sanzionatorio. L’Autorità si è pertanto
riservata l’adozione di eventuali provvedimenti anche di urgenza
qualora TikTok non recedesse dal proprio proposito.
    La violazione della direttiva “ePrivacy” ha consentito al
Garante di intervenire direttamente e in via d’urgenza nei
confronti di TikTok, al di fuori della procedura di cooperazione
prevista dal Gdpr, che avrebbe visto l’esercizio dell’iniziativa
da parte dell’Autorità di protezione dati irlandese, Paese ove
TikTok ha fissato il proprio stabilimento principale. In ogni
caso, poiché anche il trattamento di informazioni diverse
rispetto a quelle archiviate sui dispositivi degli utenti sulla
base del legittimo interesse appare incompatibile con la
disciplina europea in materia di protezione dei dati personali –
in questo caso quella dettata dal Gdpr – il Garante ha
contestualmente informato il Comitato europeo delle autorità di
protezione dei dati personali e l’Autorità irlandese, perché
valutino le ulteriori iniziative da intraprendere. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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