E’ iniziata oggi l’annunciata nuova
tranche da record degli scioperi dei cosiddetti junior doctor
dell’Inghilterra, giovani medici già qualificati che
esercitano mentre fanno pratica post-laurea in cambio di
stipendi mediamente modesti nelle strutture del servizio
sanitario nazionale britannico (Nhs), protagonisti di una delle
più dure vertenze salariali di questi mesi di malcontento
sociale nel Regno Unito.
Stavolta i giorni di astensione dal lavoro proclamati dalla
British Medical Association (Bma), sindacato di riferimento dei
camici bianchi sull’isola, sono cinque: fino al 18 luglio
compreso, picco di durata consecutiva – salvo improbabili
interruzioni in corsa – nei 75 anni di storia dell’Nhs.
L’ennesima agitazione fa seguito alla mancata riapertura
d’un tavolo negoziale con il governo Tory di Rishi Sunak, dopo
l’offerta respinta nelle settimane scorse di un aumento netto
dei salari del 5% proposto dal ministro della Salute, Steve
Barclay. I rappresentanti sindacali avevano avanzato a inizio
vertenza una richiesta di aggiornamento dei salari ben oltre
l’impennata dell’inflazione attuale – dopo anni di stasi e
austerità e i sacrifici sopportati durante la pandemia di Covid
– fino al 35%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it