(ANSA) – ROMA, 19 SET – Lo scandalo che ha travolto due
settimane fa la fondazione del principe Carlo, sospettata di
aver elargito onorificenze in cambio di cospicue donazioni, si
allarga. E questa volta nel mirino c’è direttamente il
primogenito della regina Elisabetta. Secondo il Sunday Times, il
reale avrebbe incontrato “almeno nove volte” William Bortrick,
il faccendiere sospettato di aver percepito migliaia di sterline
in cambio di onorificenze e titoli a miliardari sauditi e russi.
Lo scandalo ha già portato alle dimissioni prima di Michael
Fawcett, uno dei più stretti collaboratori del principe e in
passato suo assistente personale, dall’incarico di direttore
della fondazione e poi del presidente della stessa Douglas
Connell.
Secondo l’edizione domenicale del quotidiano conservatore
Carlo e Bortrick si sono incontrati in Inghilterra, Scozia e
Arabia Saudita negli ultimi sette anni. Bortrick ha partecipato
alle cene dei donatori ospitate dal principe a Dumfries House,
la residenza reale nell’Ayrshire ed ha incontrato il principe a
Clarence House, St James’s Palace e Buckingham Palace, nonché
all’ambasciata britannica a Riyadh. Secondo il Times, poche
settimane prima di questo incontro Bortrick aveva mediato una
donazione a sei cifre in beneficenza dal banchiere russo Dmitry
Leus, già accusato in patria di riciclaggio, in cambio di un
incontro con il principe.
Il 5 agosto, poco dopo l’incontro, Bortrick scrisse al russo: “Ho appena avuto un’eccellente visita privata con Sua Altezza
Reale il Principe di Galles che apprezza la tua generosità e mi
ha chiesto di inviarti i suoi auguri personali”. Pare che il
banchiere sia stato poi invitato a due eventi privati nelle
residenze di Carlo in Scozia, cancellati poi a causa della
pandemia di Covid.
Clarence House, l’ufficio del principe, sollecitato dal
Guardian, non ha voluto commentare. Dopo le dimissioni del
direttore aveva chiarito che Carlo era all’oscuro della vicenda
e anzi dava tutto il suo sostegno ad “un’indagine indipendente
sulla fondazione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it