(ANSA) – VENEZIA, 01 MAR – La guardia di Finanza di Treviso
ha denunciato due imprenditori coinvolti in una truffa e
bancarotta da 6,6 milioni di euro. I finanzieri hanno scoperto
che la società, operante nel settore del commercio e della
distribuzione di prodotti di digital technology, distributrice
di prodotti di un notissimo brand statunitense, ha fatto una
serie di operazioni aventi l’unico fine di distrarre, anche
tramite l’interposizione di società di diritto estero, il
patrimonio aziendale della società fallita, con un danno per i
creditori, esposti per oltre 16 mln.
L’amministratore dell’azienda, un 60enne pisano, dopo aver
pianificato la sua “uscita”, cedendo l’intera partecipazione a
una società estera, al fine di sottrarsi alle responsabilità
penali, ha fatto subentrare nella carica una 30enne casertana,
ex pasticciera e ora beneficiaria del reddito di cittadinanza,
già titolare di altre società operanti nello stesso settore
commerciale ma priva di qualsivoglia spessore imprenditoriale.
La donna è riuscita a sottrarre alla società liquidità per 600
mila euro, beni aziendali e rimanenze di magazzino per oltre 6
mln, oltre a fare pagamenti “preferenziali” a vantaggio di
alcuni creditori per 4,5 mln. L’amministratore inoltre ha
acquistato da fornitori esteri, con pagamento dilazionato in più
soluzioni, prodotti informatici per oltre 3,5 mln, ma dopo il
pagamento della prima rata, non ha più saldato il proprio
debito. Ma anche varie banche sono state truffate dall’uomo che
aveva studiato un sistema ingegnoso per accumulare illecitamente
liquidità: egli infatti si è fatto concedere dalle banche oltre
2,8 mln a titolo di anticipazione sulle fatture emesse, salvo
poi contattare i propri clienti, indicando loro di pagare le
fatture con versamenti su conti correnti accesi presso istituti
di credito diversi.
Solo nel 2020, la Guardia di Finanza di Treviso ha concluso
70 operazioni, denunciando 140 persone e accertando distrazioni
patrimoniali per oltre 400 mln di euro. (ANSA).
Fonte Ansa.it