(ANSA) – NEW YORK, 09 MAR – George Clooney torna alla carica
sui marmi del Partenone: in una lettera a un gruppo di studiosi
l’attore e regista da sempre impegnato sul fronte dei diritti
umani, ha chiesto che Londra restituisca ad Atene le preziose
sculture che in eta’ classica adornavano il tempio costruito da
Pericle sull’Acropoli.
“Ci sono molti oggetti di valore storico che dovrebbero
essere restituiti ai loro legittimi proprietari. Nessuno e’
cosi’ importante come i marmi del Partenone”, ha scritto il
protagonista di “Monuments Men” a Janet Suzman, la presidente
del British Committee for the Reunification of the Parthenon
Sculptures.
Fregi e metope furono asportati due secoli fa dall’Acropoli
da Thomas Bruce, il settimo conte di Elgin e l’ambasciatore
britannico presso l’Impero Ottomano, che li vendette nel 1816 al
British Museum per 35 mila sterline d’oro dell’epoca. Da allora
le sculture sono di casa in una galleria del museo dove vengono
solitamente identificati come “Marmi Elgin”.
La polemica e’ approdata sul giornale greco “Ta Nea” e
rilanciata negli Usa da “The Art Newspaper”. Non e’ la prima
volta che Clooney scende in pista per la causa della
restituzione. Lo aveva fatto nel 2015, un anno dopo l’uscita
nelle sale del suo film sugli ufficiali alleati che durante la
seconda guerra mondiale salvarono monumenti e opere d’arte in
Italia, sostenendo che “il Partenone e’ stato diviso a meta’ e a
un certo punto queste meta’ verranno di nuovo unite”.
All’epoca la moglie dell’attore, Amal Alamuddin Clooney,
lavorava come consulente legale dal governo greco per ottenere
la restituzione dei marmi. Atene aveva alla fine respinto il
suggerimento dell’avvocatessa anglo-libanese di portare il caso
davanti alla Corte Internazionale di Giustizia temendo un
irrevocabile “no” da parte dei giudico dell’Aja. Negli ultimi
anni i greci hanno favorito il canale diplomatico, proponendo la
mediazione dell’Unesco. Un’offerta, questa, respinta dal British
Museum. (ANSA).
Fonte Ansa.it