La riduzione temporanea della qualità dei video per non congestionare internet non riguarda solo l’Europa. Le aziende che forniscono contenuti in streaming stanno annunciando un abbassamento del ‘bitrate’ anche in altri Paesi, dall’India al Sud America, anch’essi alle prese con la diffusione del coronavirus.
Netflix ha annunciato che ridurrà del 25% il traffico generato in India per un periodo di 30 giorni. L’azienda ha adottato una misura analoga in Israele, su richiesta del governo. Sempre in India, anche Amazon ha risposto all’appello dell’Associazione degli operatori cellulari e si è impegnata a ridurre il bitrate per il servizio Prime Video, al pari di realtà locali come Hotstar e Mx Player.
Cambiando continente, Facebook ha reso noto di aver abbassato la qualità dei video sul social e su Instagram anche in America Latina “per contribuire ad alleviare una potenziale congestione della rete”. In Brasile due giorni fa la piattaforma GloboPlay ha deciso di interrompere lo streaming in 4K e Full HD “per preservare l’infrastruttura internet brasiliana”.
Apripista nella decisione di ridurre la qualità dello streaming è stata l’Unione europea, con la richiesta del commissario Ue per il Digitale Thierry Breton a cui hanno risposto Netflix, YouTube, Amazon, Disney e Facebook.
Fonte Ansa.it