“La tesi della connessione fra gli
enormi versamenti ed un possibile patto criminale tra Dell’Utri
e Berlusconi e/o la riconoscenza (o la remunerazione) per il
silenzio serbato dal Dell’Utri circa i rapporti fra Berlusconi e
Cosa nostra, pur se estremamente suggestiva (fosse solo per
l’incredibile ammontare complessivo di tali versamenti e per la
stessa storia criminale di Dell’Utri), presta il fianco alla
finora indimostrata esistenza di accordi fra il sodalizio
criminale e Berlusconi, sia in campo imprenditoriale che
politico”. Lo scrive il tribunale di Palermo che ha respinto la
proposta di confiscare il patrimonio di Dell’Utri.
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