(ANSA) – CUNEO, 03 GIU – “Il sistema non funziona e mette a
rischio la democrazia. Dopo ogni accusa e avviso di garanzia ci
sono notti insonni, problemi in famiglia. I politici non mettono
mano alla giustizia, perché poi rischi che un procuratore ti
metta sotto accusa”. Così Roberto Calderoli (Lega),
vicepresidente del Senato, a Cuneo per un dibattito sui 5
referendum, in programma il 12 giugno. L’ex ministro, in
sciopero della fame per denunciare il “muro di silenzio” nel
dibattito pubblico ai referendum abrogativi.
“In oltre 30 anni in Parlamento – ha aggiunto – mi hanno
accusato di tutto: attentato all’integrità dello Stato,
associazione sovversiva, costituzione di banda armata da cui
sono stato assolto dopo 20 anni. Nel 2012 sono stato accusato di
diffamazione aggravata, parole per cui mi sono scusato: due dopo
condanne e 9 anni di attesa la Cassazione mi ha prosciolto la
scorsa settimana. Da quando sono entrato in politica sono
considerato dalla Procure un delinquente abituale: accuse da cui
sono sempre stato assolto. I referendum possono cambiare la
giustizia”.
“Nel 1987 – ha concluso – il referendum sulla responsabilità
civile dei magistrati era costituzionale, questa volta è stato
bocciato come quello su eutanasia e cannabis: erano i più
attrattivi per la popolazione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it