Gli operai del Sulcis su una ciminiera a 100 metri

(ANSA) – ROMA, 28 FEB – A 24 ore dall’avvio della procedura
di cassa integrazione per 550 lavoratori a rotazione, si
inasprisce la vertenza della Portovesme srl, nel Sulcis. Come
accaduto nel passato per altre clamorose proteste che hanno
investito un polo industriale da tempo in crisi, quattro operai
sono saliti a 100 metri di altezza sulla ciminiera dell’impianto
Kss della linea piombo per cercare di scongiurare quello che i
sindacati definiscono un “disastro sociale” provocato dal caro
energia che mette a repentaglio le attività produttive che
divorano centinaia di megavatt. Gli aumenti hanno così colpito
la multinazionale Glencore, che controlla lo stabilimento,
costretta a pagare da poco più di 20 euro sino a quasi 800 euro
a mega watt.
    Sino a oggi l’azienda, sulla base di un accordo siglato a
fine gennaio, aveva sospeso l’avvio della procedura di cig in
attesa di trovare un’intesa sul prezzo dell’energia, ma “finora
– conferma il ceo della Portovesme srl, Davide Garofalo – ci
sono state solo delle interlocuzioni senza mai arrivare a
risultati che potessero portare a una soluzione”. Così i
lavoratori hanno scelto ancora una volta la strada di una
clamorosa protesta per sollecitare un confronto sui tavoli
nazionali. L’appuntamento è stato fissato oggi dal ministro
delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso per venerdì 3
marzo alle 10 con la sottosegretaria Fausta Bergamotto, Regione
Sardegna, istituzioni locali, azienda e parti sociali.
    L’annuncio non è però bastato agli operai sopra la ciminiera:
almeno per questa notte, i quattro rimarranno a 100 metri di
altezza con sacchi a pelo e tende per proteggersi dal freddo e
dalla pioggia. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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