(ANSA) – ROMA, 21 GIU – Fra crisi multiple e complesse,
come l’aumento del costo della vita, gli strascichi della
pandemia, l’emergenza climatica, i conflitti su vasta scala e
gli esodi migratori, il 2022 ha segnato una battuta d’arresto a
livello globale nella parità di genere. A segnalarlo è il report
2023 del Global Gender Gap stilato dal World Economic Forum in
146 paesi. L’anno scorso si è chiuso con un gap complessivo del
68,1%, il che significa che al ritmo attuale ci vorranno 132
anni per raggiungere la parità totale.
Il rischio di inversione dei progressi è evidente nel caso
dell’Italia, fino all’anno scorso nella parte alta della
classifica, ma scesa al 79/esimo posto nell’indice generale, dal
63/esimo ricoperto un anno fa.
Il divario di genere è particolarmente marcato nella
partecipazione delle donne in politica, in cui il paese è
scivolato dal 40/esimo al 64/esimo posto. Mentre un lievissimo
miglioramento si registra nel sotto indice relativo alla
partecipazione economica e opportunità di lavoro, dove il
Belpaese è passato dalla posizione 110 alla 104, sempre sul
totale di 146 paesi.
Lo stop riguarda anche l’accesso all’educazione, dove
l’Italia è sostanzialmente ferma nella classifica dal 59/esimo
al 60/esimo posto del ranking. Quanto al sub-indice relativo
alla salute e alle prospettive di vita, si registra un
miglioramento, dalla posizione 108 alla 95.
“La battuta d’arresto verso la parità è una catastrofe per
il futuro delle nostre economie. società e comunità”, segnala
Saadia Zahidi, manager del Global Report, per la quale “l’accelerazione della parità deve essere una parte fondamentale
dell’agenda pubblica e privata”. (ANSA).
Fonte Ansa.it