Il sistema di tracciamento del contagio attraverso Bluetooth che stanno mettendo in piedi Apple e Google fa solo ‘contact tracing’ tutelando anonimato e volontarietà degli utenti, la notifica di un eventuale contagio sarà esclusivamente ad appannaggio dell’autorità sanitaria del paese che vorrà adottare il sistema. Lo specificano le due compagnie tecnologiche sul blog su cui venerdì scorso hanno annunciato la loro iniziativa congiunta.
Il sistema di tracciamento che verrà messo in piedi “tra qualche mese”, hanno spiegato, si basa sul Bluetooth che consente agli smartphone degli utenti di scambiare dei codici quando ci si ritrova a distanza ravvicinata. Questi codici cambiano ogni 15 minuti, per non identificare un utente, e vengono conservati sul proprio dispositivo che fa una sorta di confronto con quelli generati dai dispositivi che ha incontrato.
Nel caso in cui un dispositivo ha incontrato quello di una persona che risulta contagiata è l’autorità sanitaria di un paese, attraverso l’app che ha sviluppato, a lanciare un ‘alert’ e indicare le azioni successive di controllo. Cioè, quello che accade grazie all’infrastruttura di Google e Apple, viene definito ‘contact tracing’ ma non c’è la notifica sanitaria.
In una fase ulteriore, specificano le due compagnie che hanno messo insieme per l’operazioni team con diverse competenze e sforzi congiunti mai registrati prima, verrà sviluppata una interfaccia utente direttamente nel sistema operativo che, sempre sulla base della volontarietà dell’utente, chiederà ancor prima di scaricare l’app dell’autorità sanitaria del proprio paese, se si è disposti ad attivare il ‘contact tracing’. Anche in questo caso i dati verranno conservati sul proprio cellulare e non su un server.
Fonte Ansa.it